venerdì, Agosto 15, 2025
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Caldo torrido in estate, quali sono i rischi per la salute dei lavoratori

L’esposizione prolungata al sole e alle alte temperature estive rappresenta un rischio per la salute dei lavoratori che svolgono la loro attività all’esterno. Tra i più colpiti ci sono quelli del settore edile, agricolo ed affini.

Caldo estremo: la salute dei lavoratori all’aperto è a rischio

Le condizioni di caldo estremo della stagione estiva possono essere pericolosi per la salute dei lavoratori che operano all’aria aperta. Gli addetti del settore edile, agricolo, manutenzione stradale, logistica e trasporti, servizi urbani, sono quelli più esposti alle alte temperature.

A questo proposito, il Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha firmato un’ordinanza con cui si dispone sul territorio campano il divieto di lavoro per questi settori all’aperto, dalle ore 12.30 alle 16.00. Si tratta di un’ordinanza che tutela coloro che lavorano all’aperto, dunque, la categoria più esposta ai rischi del caldo, soprattutto nelle ore più calde.

I rischi dell’esposizione al sole e alte temperature

Le alte temperature possono provocare colpi di sole, che comportano un aumento della temperatura corporea, rossore, febbre e disidratazione, e colpi di calore che possono causare perdita di coscienza. Oltre a questo, possono verificarsi crampi da calore ed esaurimento da calore. Elevate temperature possono portare malessere generale nel lavoratore e alterare la sua lucidità a lavoro, aumentando il rischio di infortunio.

Collegato al caldo e alla sudorazione, che aumenta nelle ore più calde della giornata, c’è anche una maggiore disidratazione: il corpo perde più liquidi di quanti ne assume e viene alterato l’equilibrio tra sali minerali e zuccheri. Gli operai e gli impiegati nell’agricoltura dovrebbero avere dei momenti di pausa per rinfrescarsi ed evitare di esporsi al sole senza un’adeguata protezione. I rischi per la salute sono associati anche a condizioni che insorgono a lungo termine, come malattie della pelle e tumori della pelle.

Stress termico da calore nei luoghi di lavoro 

Lo stress termico è un’alterazione della temperatura corporea, legata all’esposizione al caldo estremo. I lavoratori all’aperto ricevono circa 3 volte la dose di raggi UV dei colleghi in ambienti chiusi e questa esposizione è presente anche quando il cielo è nuvoloso. L’elevato rischio di stress termico si verifica soprattutto tra le 14.00 e le 17.00 ed è peggiore in lavoratori che operano con indumenti pesanti, un ritmo di lavoro faticoso, assenza di pause e un equipaggiamento ingombrante. Fattori come uno scarso riposo notturno, età maggiore di 65 anni, e la presenza di patologie croniche possono peggiorare la situazione.

Come proteggere i lavoratori 

Per prevenire i rischi sulla salute, il lavoratore dovrebbe evitare di esporsi al sole nelle ore più calde della giornata e indossare adeguate protezioni. L’idratazione inoltre è fondamentale per recuperare i liquidi persi, e anche la possibilità di fare delle pause in luoghi freschi durante il lavoro. La radiazione solare ultravioletta deve essere considerata un rischio professionale e il datore di lavoro dovrebbe adoperarsi per tutelare la salute degli operai all’aperto.