È stata presentata al Comune di Napoli la classifica delle migliori “40 Città del lavoro” in Italia. Lo studio, curato dalla Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort, evidenzia il forte divario tra nord e sud. Solo tre, infatti, sono le città del sud in elenco. Milano si posiziona al primo posto, Napoli non è presente nella classifica.
Il divario tra nord e Sud: le parole di Manfredi
Lo studio, giunto alla sua seconda edizione, ha valutato diversi criteri per determinare le città dove è più facile trovare lavoro e fare carriera.
Milano guida la classifica, seguita da Bergamo, Padova, Trieste e Trento nelle prime cinque posizioni. Seguono Cagliari al sesto posto, Udine, Monza, Sondrio e Modena. La distribuzione territoriale evidenzia una netta prevalenza delle città del Nord, con 17 città del nord-est e 14 del nord-ovest. Al centro troviamo 6 città, tra cui Roma che si piazza al 25° posto, mostrando un netto miglioramento rispetto all’anno scorso. Solo tre città del Sud e delle Isole sono presenti in classifica, con Cagliari e Lecce tra le poche eccezioni.
Nonostante il netto divario economico tra Nord e Sud, evidenziato dal rapporto, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha sottolineato che il Sud è una regione dinamica in crescita dal punto di vista infrastrutturale e del contributo alla crescita del paese. Napoli ha registrato miglioramenti nelle attività culturali, scolastiche, nei trasporti e nella digitalizzazione, dimostrando segnali positivi che indicano un percorso di sviluppo.
“Il Mezzogiorno è l’area con il maggior potenziale di crescita,” ha dichiarato Manfredi, “c’è bisogno di un paese unito che sfrutti bene le sue potenzialità per creare ricchezza e distribuirla in maniera opportuna“, ha affermato il sindaco partenopeo.
Le “40 Città del lavoro”: i criteri della classifica
Tra i fattori considerati ci sono sia elementi interni alla condizione lavorativa, come retribuzioni, ambiente di lavoro, opportunità di carriera, reputazione aziendale e possibilità di smart working, sia elementi esterni legati al contesto ambientale, come trasporti, vivibilità, servizi per il tempo libero, sicurezza e servizi digitali.
Questi fattori confermano le diverse velocità del contesto lavorativo e della vivibilità delle città italiane, rendendo alcune di esse più attrattive di altre per i lavoratori.

