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venerdì, Aprile 19, 2024
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Legionella killer in provincia di Salerno, uomo muore dopo il ricovero in ospedale

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Dramma nella giornata di domenica nell’ospedale Luigi Curto di Polla dove un 59enne di di Buonabitacolo (in provincia di Salerno) è deceduto dopo aver contratto la legionella. La causa del decesso è stata appurata dall’Asl che, insieme all’Arpac ha avviato le indagini per stabilire come sia avvenuto il contagio da legionella, che ha provocato la morte dell’uomo: escluso il contagio in ospedale, per cui il personale sanitario che è entrato in contatto con la vittima non sarà sottoposto a profilassi, anche perché la legionellosi non si trasmette da uomo a uomo.

Cos’è la legionella

Le infezioni da legionella sono dovute al batterio Gram-negativo legionella pneumophila e colpiscono più frequentemente i polmoni, causando polmonite e sintomi simil-influenzali.

 

  • Spesso l’infezione si contrae inalando goccioline d’acqua contaminata, eventualmente diffuse dai soffioni della doccia o dagli impianti di condizionamento dell’aria.
  • Si manifestano febbre, brividi e dolori muscolari, e la respirazione può essere difficoltosa e dolorosa.
  • Il medico identifica l’infezione analizzando campioni di espettorato, liquido prelevato dai polmoni o urina.
  • Gli antibiotici, come i fluorochinoloni, possono trattare efficacemente la malattia dei legionari.Questa infezione, dovuta a batteri del genere legionella, è stata identificata per la prima volta nel 1976, quando si verificò una vasta epidemia di polmonite letale a un raduno dell’American Legion, un’organizzazione di veterani di guerra, a Filadelfia, in Pennsylvania. Pertanto, l’infezione è stata denominata malattia dei legionari.

Il rischio di contrarre infezioni da legionella è maggiore nel caso siano presenti le seguenti condizioni:

  • Una compromissione del sistema immunitario
  • Diabete
  • Una malattia polmonare cronica, come labroncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
  • Fumo di sigaretta
  • Età avanzata

I batteri del genere legionella sono spesso presenti nel suolo e nell’acqua dolce. L’acqua dolce contenente i batteri può entrare nel sistema idraulico di un edificio. Pertanto, spesso un’epidemia di legionella inizia dall’approvvigionamento idrico di un edificio. In tali casi, le persone solitamente contraggono l’infezione inalando goccioline d’acqua contaminata diffuse dai soffioni delle docce, dai nebulizzatori, dalle vasche idromassaggio o dalle torri evaporative per il condizionamento dell’aria.

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La malattia dei legionari non si trasmette da persona a persona.

I batteri del genere legionella solitamente infettano i polmoni, causando la malattia dei legionari.

A volte, i batteri colpiscono solo le vie respiratorie superiori, senza causare la polmonite. Questa infezione, denominata febbre di Pontiac, è più lieve della malattia dei legionari.

In rari casi, questi batteri possono infettare anche altre aree del corpo, soprattutto in presenza di un sistema immunitario indebolito o una malattia grave. L’organo colpito con maggiore frequenza è il cuore, ma possono essere interessati anche il cervello e il midollo spinale, il fegato, la milza, i linfonodi e l’intestino.

Sintomi

La sintomatologia della malattia dei legionari è simile a quella dell’influenza. Si manifestano febbre, brividi, sensazione di malessere generale, dolori muscolari, cefalea e stato confusionale. Tra gli altri sintomi troviamo nausea, feci semisolide o diarrea acquosa, dolori addominali, tosse e dolori articolari. Possono manifestarsi difficoltà respiratorie e la respirazione può essere dolorosa. Può esservi emissione di sangue con la tosse.

Con il trattamento, la maggior parte delle persone altrimenti sane guarisce. Tuttavia, determinate caratteristiche aumentano il rischio di decesso:

Contrarre l’infezione in ospedale (fino alla metà delle persone infette possono morire)

  • Essere anziano
  • Avere un sistema immunitario compromesso
  • In assenza di trattamento, si verifica il decesso in circa il 5-40% delle persone affette da malattia dei legionari.
  • La febbre di Pontiac determina febbre, cefalea e dolori muscolari, ma non si presentano tosse o altri sintomi respiratori. I sintomi si risolvono spontaneamente in circa una settimana.

Diagnosi

  • Coltura e analisi di un campione di espettorato o di liquido prelevato dai polmoni
  • Talvolta, analisi dell’urina
  • Per diagnosticare l’infezione, il medico preleva campioni di espettorato o di liquido dai polmoni e li invia al laboratorio per far crescere (in coltura) i batteri e identificarli. Può venire eseguito l’esame con reazione a catena della polimerasi (PCR), che aumenta la quantità del DNA dei batteri rendendo quindi più semplice la loro identificazione.
  • Un campione di urina può essere analizzato per verificare la presenza di specifiche sostanze prodotte dai batteri (antigeni). Queste analisi non consentono di rilevare alcuni tipi di batteri del genere legionella, ma sono in grado di individuare il tipo che causa la maggior parte delle infezioni.
  • Viene eseguita una radiografia del torace per verificare la presenza di polmonite.

Trattamento

  • Antibiotici
  • Le persone affette da malattia dei legionari devono sottoporsi a una terapia antibiotica. Di solito, viene somministrato un fluorochinolone, come la levofloxacina o la moxifloxacina, per via endovenosa o per bocca per un periodo di 7-14 giorni e, in presenza di grave compromissione del sistema immunitario, a volte fino a 3 settimane. Altri antibiotici efficaci includono l’azitromicina, la claritromicina e la doxiciclina.
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