In un contesto geopolitico sempre più instabile, l’eventualità di un conflitto nucleare non è più relegata solo alla fantapolitica.
Gli ultimi episodi di tensione tra Israele e Iran alimentano il timore di un’escalation globale, e la domanda che serpeggia con crescente insistenza è una: quali sarebbero i luoghi del mondo più sicuri in caso di un’apocalisse atomica?
L’Italia è un paese a rischio, dove rifugiarsi in caso di guerra nucleare
Una ricerca pubblicata su Nature Communications e gli studi del survivalista Alex Rejba, riportati da “Il Messaggero”, offrono una risposta concreta. Alcuni Paesi, per la loro posizione geografica, la bassa densità di popolazione e l’assenza di infrastrutture militari strategiche, avrebbero maggiori probabilità di sopravvivere – o quantomeno resistere – a un conflitto nucleare su larga scala.
Di seguito, la lista delle dieci nazioni più sicure in Europa e nel mondo, dove la speranza di ricostruzione potrebbe ancora esistere.
Islanda
Con appena 300mila abitanti e una superficie di oltre 100mila km², l’Islanda è una delle mete più al riparo da una catastrofe nucleare. La sua posizione remota nell’Atlantico settentrionale, l’assenza di basi militari strategiche e l’uso massiccio dell’energia geotermica rendono il Paese particolarmente protetto.
«I missili nucleari non possono raggiungere l’Islanda senza essere intercettati, proprio per via del suo isolamento», afferma Rejba. Inoltre, la limitata popolazione e la distanza dagli scenari bellici ne fanno una roccaforte naturale.
Canada
Secondo l’esperto, il Canada è uno dei principali candidati alla sopravvivenza. La sua immensa estensione territoriale e la bassa densità di popolazione ridurrebbero drasticamente l’impatto di un attacco nucleare. Molte aree del Canada sono rurali e scarsamente abitate, fattore che abbatterebbe il numero di vittime. Inoltre, la collaborazione con gli Stati Uniti nel programma Norad garantisce una rete di difesa anticipata contro possibili minacce.
Australia
Tra i luoghi più sicuri figura anche l’Australia. Il suo territorio arido e scarsamente popolato, unito a solidi legami militari con gli Stati Uniti, la rendono difficile da colpire e strategicamente meno appetibile. «Un attacco nucleare diretto all’Australia comporterebbe poche perdite e una risposta internazionale massiccia», spiega Rejba. Nessun aggressore rischierebbe un’escalation con una potenza nucleare come Washington.
Nuova Zelanda
Un recente studio dell’Università di Southampton, pubblicato su Nature Communications, posiziona la Nuova Zelanda tra i Paesi più capaci di sopravvivere a una guerra nucleare.
«Grazie alla sua distanza dagli obiettivi nucleari e alla mancanza di basi militari, la Nuova Zelanda ha ottenuto un punteggio molto alto», si legge nel documento. L’assenza di alleanze militari aggressive gioca a suo favore.
Norvegia
Secondo il Global Peace Index, la Norvegia è tra i Paesi europei più pacifici (14esimo posto nel 2021). Il suo isolamento geografico e la scarsa densità di popolazione limiterebbero i danni di un eventuale attacco. «Un’esplosione nucleare sul territorio norvegese causerebbe meno vittime rispetto ad altre nazioni densamente abitate», spiega l’analisi. Inoltre, l’adesione a politiche di neutralità contribuisce a mantenerla ai margini dei grandi conflitti.
Svezia
La Svezia è storicamente legata a una politica di neutralità e non allineamento. «Questo approccio implica che non partecipi attivamente alle crisi internazionali né sia legata ad alleanze militari», evidenzia il report. Tali scelte geopolitiche, unite a una bassa criminalità interna, collocano la Svezia tra i Paesi più sicuri al mondo in caso di guerra nucleare.
Groenlandia
La Groenlandia, territorio autonomo del Regno di Danimarca, ospita poco più di 57.000 persone e si trova nell’Oceano Artico, tra Canada e Islanda. «La calotta glaciale che ricopre gran parte dell’isola funge da barriera naturale contro le radiazioni e gli impatti diretti», afferma Rejba. Inoltre, la sua posizione estremamente remota la mette al di fuori della traiettoria di missili intercontinentali.
Figi
Conosciute per le spiagge da cartolina, le Figi sono anche una delle nazioni meno esposte a un attacco nucleare. «La loro totale separazione geografica dal resto del mondo le rende un bersaglio improbabile in caso di conflitto globale», spiega lo studio. L’isolamento, ancora una volta, si rivela una forma di difesa efficace.
Nepal
Nonostante si trovi tra due superpotenze nucleari come India e Cina, il Nepal è sorprendentemente considerato un rifugio potenziale. «I vicini del Nepal non colpirebbero mai una nazione così vicina ai propri confini», sottolinea Rejba. Le montagne dell’Himalaya, inoltre, offrono protezione naturale contro la diffusione delle radiazioni.
Sri Lanka
La posizione geografica dello Sri Lanka, un’isola al largo dell’India, lo rende meno vulnerabile rispetto ai Paesi continentali. Secondo lo studio la distanza da obiettivi militari prioritari e l’assenza di infrastrutture strategiche limitano il potenziale distruttivo di un attacco. Nonostante le sue criticità socio-economiche, lo Sri Lanka è visto come un possibile rifugio in caso di catastrofe nucleare.
Altri Paesi che (forse) sopravvivrebbero
Secondo lo studio, tra le nazioni più resilienti nel caso di un disastro atomico figurano Argentina e Australia, le quali – si legge nella ricerca – «hanno le maggiori probabilità di vedere almeno alcuni aspetti della loro civiltà sopravvivere per i primi dieci anni successivi a una guerra nucleare».