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sabato, Novembre 2, 2024
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L’Italia è un paese per vecchi, 15 mila neonati in meno: è crisi della nascite

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In Italia nascono sempre meno bambini. Nel 2017 sono oltre 15mila in meno le nascite rispetto al 2016, meno 45mila nell’arco di tre anni e quasi 120mila in meno rispetto al 2008. E le previsioni per l’anno in corso non lasciano ben sperare con i dati provvisori dei primi 6 mesi che registrano già un meno 8.400 rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso. È la fotografia scattata dall’ultimo rapporto Istat “Natalità e fecondità” della popolazione residente. Anno 2017′, presentato oggi a Roma.

Il numero medio di figli per donna continua a scendere toccando l’1,32 contro l’1,46 del 2010. Si stima che il 22% delle attuali donne 40enni, alla fine del ciclo di vita riproduttiva, potrebbe rimanere senza figli. Una percentuale che si raddoppia rispetto all’11,1% stimato per la generazione delle loro mamme (le nate del 1950). Il calo delle nascite si riflette soprattutto sui primi figli: diminuiti del 25% rispetto al 2008. Una tendenza ‘nuovà che si sta consolidando negli ultimi anni. Diminuiscono sensibilmente i bimbi nati da coppie coniugate (-147mila in soli 9 anni) mentre aumentano quelli nati fuori del matrimonio (+29mila rispetto al 2008). Calano soprattutto i nati da coppie di genitori entrambi italiani (14mila in meno rispetto al 2016 e oltre 121mila in meno rispetto al 2008), ma non solo. Per la prima volta dal 2008 scendono sotto i 100mila i nati con almeno un genitore straniero. Il contributo alla natalità delle cittadine straniere residenti, che finora hanno riempito i vuoti di popolazione, si va lentamente riducendo. «Come era nelle aspettative la natalità è ulteriormente in calo.

È un fenomeno che va avanti da un decennio ed è dovuto a fattori strutturali. Ma questo non deve far pensare che sia un fenomeno irreversibile e che non si possa intervenire», ha detto Vittoria Buratta, direttore Statistiche Sociali dell’Istat, durante la presentazione dei dati. E nel giorno del report Istat il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana annuncia «un codice della natalità che in modo strutturale e definitivo affronti il tema del rilancio demografico»: «Gli ultimi dati Istat – spiega il ministro – confermano l’idea maturata nell’ambito delle nostre analisi tecniche, e cioè che il contrasto alla riduzione della natalità necessita di un piano di interventi strutturale e il superamento delle politiche ereditate dai precedenti governi, che non hanno affrontato in modo sistemico questo fenomeno». Sui dati è intervenuto anche il vicepremier Luigi di Maio sottolineando che il calo delle nascite in Italia «è un dramma che va avanti da anni» ed è necessario «invertire il trend».

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