Una maglietta azzurra con lo Scudetto, il nome dei consiglieri comunali e il numero 23 sulla schiena che nella tombola napoletana significa “O scem”. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis rinfocola le polemiche con l’assise cittadina con un gesto che non è passato inosservato: la maglietta del Napoli con il 23, regalata ai consiglieri comunali. La maglietta, che ogni anno la Ssc Napoli regala agli eletti dell’Aula, risulta sia arrivato a tutti i componenti dell’Aula – 40 in totale – tranne che al presidente della commissione Infrastrutture Nino Simeone.
Le polemiche sullo stadio
In teoria il numero 23 starebbe a significare, almeno queste sono sembrate le intenzioni, l’anno della vittoria del terzo scudetto, il primo dell’era del patron della Filmauro. Appare difficile, però, non vederci una presunta punta di malizia e il riferimento a “23, ‘o scem” nella tombola napoletana, almeno così la intendono i consiglieri, soprattutto se si tiene in considerazione la diatriba sulla concessione dello stadio Maradona che De Laurentiis sta rivendicando da tempo. Il patron azzurro Adl ha più volte lanciato invettive contro il sindaco Gaetano Manfredi e i consiglieri comunali in qualità di esponenti istituzionali del Comune di Napoli, che del Maradona è proprietario, per un presunto ostacolo al suo progetto di ristrutturazione dell’impianto di Fuorigrotta.
La risposta piccata del consigliere Carbone
Dal consiglio comunale non hanno preso bene il di regalo di De Laurentiis. Luigi Carbone di Napoli Solidale Europa Verde con un video postato sui social si rivolge direttamente al presidente del Napoli. «Vorrei avere per il nuovo anno un presidente più professionale nei rapporti con il consiglio comunale che difende il popolo della città in cui tu fai impresa». Carbone in maniera piccata poi aggiunge, sempre rivolto a De Laurentiis: «Come sempre riesce ad essere fuori luogo perché lo sappiamo che il 23 non è l’anno dello scudetto ma che a Napoli significa un’altra cosa (appunto “o scem” ndr.). Dovremmo ridere davanti a questa battuta? No. Tu devi imparare a stare al tuo posto e noi dobbiamo imparare a stare al nostro posto, non siamo amici al bar. Siamo persone che fanno gli interessi della città, tu fai business, noi quelli del popolo che ci ha eletti».
Carbone riserva un passaggio sulla diatriba stadio, vero pomo della discordia, con un altro messaggio diretto ad Adl. «Il 23 da queste parti significa “o scem’’ ma “cca niscun e fesso’’’. Tu vorresti comprare lo stadio per 4 soldi in modo tale da fare l’ennesimo affare a Napoli. Pochi giorni fa hai detto che il sindaco era juventino e noi non amiamo la città».
Poi la chiosa del consigliere del gruppo Napoli Solidale Europa Verde. «Quello che contraddistingue il napoletano è la signorilità e nemmeno sul biglietto ti sei sottratto dal vantarti caro Aurelio. Hai scritto “anche quest’anno celebriamo il Natale con una donazione alla Caritas italiana. Tanto di cappello, ma da queste parti si dice Faj o ben e scuordate’».
L’ironia di Simeone
Nino Simeone, consigliere comunale del Gruppo Misto e soprattutto presidente della commissione consiliare Infrastrutture, deputato a occuparsi anche dello stadio Maradona, conferma di non aver ricevuto la maglia. Nel tentare di trovare una spiegazione, Simeone usa l’ironia. «Perchè non ho ricevuto la maglia? Perchè non la merito… Credo in realtà vi siano un milione e centomila ragioni per cui il presidente De Laurentiis non me l’abbia fatta spedire». Simeone si riferisce a quello che sarebbe l’importo dell’ultima tranche del canone di concessione pagata poco tempo fa, nel pieno delle polemiche, dalla Società Sportiva Calcio Napoli per usufruire dello Stadio Maradona per le partite interne. Poi però aggiunge: «Io la maglietta avevo già mostrato intenzione di non volerla».
Sull’invito a pranzo che Adl ha detto di aver fatto ai consiglieri comunali per discutere della faccenda, Simeone risponde di nuovo con un sardonico senso dell’umorismo: «Non mi risulta dell’invito a pranzo. Ma poi avremmo cenato con ostriche e champagne, io sono più per la pizza fritta o per il panino con la mortadella».