È tornato dritto in carcere Vincenzo Criscuolo, narcos del rione Sanità indicato come a base di una holding con diverse ramificazioni e capace di importare fiumi di cocaina dal Perù. A stabilirlo la Corte d’Appello di Napoli che ha ripristinato la misura della custodia cautelare in carcere. Criscuolo non sarebbe rientrato nella comunità terapeutica alla scadenza del permesso che gli era stato concesso. Criscuolo avrebbe presentato un certificato medico che non giustificherebbe questo suo allontanamento.
Un nuovo problema dunque per il suo legale, l’avvocato Domenico Dello Iacono, riuscito, solo pochi mesi fa ad ottenere la scarcerazione di Criscuolo divenuto famoso nelle cronache nostrane perchè voleva ‘pittare di bianco Napoli’. Pekib, come viene chiamato, ideò qualche anno fa un astuto modo per introdurre in Italia la cocaina, ossia grazie ad un processo chimico con cui riusciva a trasformare il narcotico da solido a liquido e con esso impregnava dei capi di abbigliamento che venivano poi importati in Italia come se fossero normale vestiario indossato da quelli che nelle conversazioni definiva “i muli”.
Mancato rientro in comunità, torna in carcere il narcos del rione Sanità Enzo Criscuolo
Con il sistema così congeniale in pratica i corrieri, giunti in Italia, si “svestivano” e con un procedimento chimico inverso lo stupefacente veniva riportato allo stato solido e destinato ad alimentare le piazze di spaccio napoletane.
Con queste accuse in primo grado, Criscuolo aveva rimediato una condanna a 20 anni di reclusione. Sentenza severa proprio in ragione dell’innegabile ruolo apicale che gli veniva riconosciuto dalla Procura. Grazie poi alla strategia messa in campo da Dello Iacono, con una ordinanza emessa della sezione feriale del tribunale di Napoli gli erano stati riconosciuti gli arresti domiciliari fuori regione. Adesso una nuova grana cui dovrà rimediare nuovamente il legale con l’interrogatorio previsto per giovedì prossimo.