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venerdì, Aprile 19, 2024
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Marcello Colasurdo, cieco e con due gambe amputate. L’appello: “Lo Stato lo aiuti”

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L’amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco (Napoli), chiederà al Ministero della Cultura un vitalizio per il cantautore Marcello Colasurdo, cantautore ex componente del gruppo operaio ‘e Zezi, divenuto cieco a seguito di una caduta. È quanto stabilito in una delibera approvata dalla Giunta guidata dal sindaco Gianluca Del Mastro il quale ha sottolineato che Colasurdo “è un esponente della musica e della tradizione popolare di enorme talento, un patrimonio per il nostro territorio e per i grandi valori che esso rappresenta”.

“È doveroso – ha aggiunto – che lo Stato sostenga, in un momento di grande difficoltà, un artista di enorme valore e un rappresentante glorioso della nostra terra”. Marcello Colasurdo, noto come “re della tammurriata”, a settembre aveva scritto un post su Facebook raccontando di essere diventato cieco in seguito a una caduta e dopo aver riportato un trauma cranico.

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All’uomo, 67enne trasferitosi dal Molise a Pomigliano quando aveva 10 anni, sono state amputate anche le gambe per importanti problemi di salute con cui combatte da anni. Ex componente del gruppo operaio E Zezi di Pomigliano d’Arco, dal 1996 è leader dei ‘Marcello Colasurdo Paranza’ e nel 2000 realizzò il disco “Aneme perze” con gli Spaccanapoli per l’etichetta Real Word di Peter Gabriel. Da sempre è un indiscusso protagonista della musica popolare, specialmente dal vivo, esibendosi con la sua tammorra in giro per la Campania e nel resto d’Italia. Nel corso della sua carriera poliedrica, Colasurdo, come attore, può vantare un film con Federico Fellini e John Turturro, oltre a collaborazioni musicali con i Modena City Ramblers, Almamegretta, 99 Posse. Molte le manifestazioni di solidarietà e di affetto, tra cui medici oculisti che gli hanno offerto aiuto.

L’artista e memoria storica di Pomigliano, Marcello Colasurdo, dopo una caduta che lo ha reso cieco, aggiorna sulle sue condizioni di salute con un post su Facebook chiaramente sotto dettatura:

“Voglio ringraziare pubblicamente i medici e il personale tutto del reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Moscati di Avellino, un’eccellenza della Sanita’ Pubblica, che ieri, con professionalita’, abilita’ e con la protezione di Mamma Schiavona, mi hanno asportato un ematoma dalla testa provocato da una caduta. Voglio inoltre ringraziare e rassicurare tutti coloro che mi seguono, quelli che mi sono stati vicini e che mi vogliono bene. Sto bene e malgrado le mie numerose patologie, tornero’ presto tra tutti voi a cantare e gridare insieme: ” meglio na tammurriata ca na guerra”! Vi voglio bene!”

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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