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HomeCronacaMaxi frode su falsi crediti d'imposta, sequestri per 14 milioni: 42 indagati

Maxi frode su falsi crediti d’imposta, sequestri per 14 milioni: 42 indagati

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Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina ha eseguito un decreto di sequestro preventivo — emesso dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere — relativo a beni, disponibilità finanziarie e immobili per un valore complessivo superiore ai 14 milioni di euro. Il provvedimento è stato disposto ai sensi degli articoli 321 c.p.p. e 12-bis del D.Lgs. 74/2000, al termine di un’articolata indagine in materia di indebite compensazioni di crediti d’imposta inesistenti.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e delegata al Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, ha coinvolto 42 soggetti e ha preso avvio da una segnalazione dell’Ufficio Audit dell’Agenzia delle Entrate riguardante anomalie e comportamenti sospetti da parte di professionisti abilitati al rilascio del visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali.

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Come funzionava il sistema fraudolento

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i presunti responsabili avrebbero creato e utilizzato crediti IVA, IRES e IRAP del tutto inesistenti, generati artificiosamente come acconti mai versati o crediti a riporto privi di reale fondamento. Tali importi venivano poi certificati da un soggetto incaricato, che avrebbe apposto il visto di conformità senza effettuare le verifiche richieste dalla normativa.

Una volta “validati”, i crediti venivano utilizzati direttamente da 25 società coinvolte, dislocate in diverse regioni d’Italia, oppure ceduti ad altre imprese del medesimo gruppo, reali o fittizie. L’obiettivo era quello di compensare debiti fiscali e contributivi o di ridurre il reddito imponibile presentato in dichiarazione, sottraendo indebitamente allo Stato oltre 14 milioni di euro.

Le Fiamme Gialle hanno condotto minuziose analisi documentali, riscontri tramite banche dati, indagini tecniche, acquisizioni digitali, testimonianze e perquisizioni, queste ultime svolte anche con il supporto del personale dell’Agenzia delle Entrate. Tale lavoro ha permesso di raccogliere, seppur nella fase ancora iniziale delle indagini preliminari, elementi ritenuti idonei a delineare una complessa frode fiscale basata sulla creazione e circolazione di crediti tributari fittizi.

Le autorità sottolineano che la misura cautelare reale si inserisce nella fase preliminare del procedimento e che tutti gli indagati devono essere considerati innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.

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