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sabato, Aprile 20, 2024
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Melito. Duro affondo del candidato sindaco Mottola: “Dalla coalizione di Pellecchia messaggi su WhastApp che vanno oltre la legalità”

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“Predicano bene e razzolano male”. In un lungo post su Facebook il candidato sindaco Luciano Mottola lancia dure accuse nei confronti della coalizione guidata da Dominique Pellecchia. Nel mirino del giovane candidato sindaco c’è un consigliere comunale del M5S, reo di aver inviato messaggi equivoci su WhastApp. Ecco il post. 

“Come promesso, non voglio alzare polveroni sugli scandali che riguardano il centrosinistra ma questa volta mi farebbe piacere sapere cosa pensa il candidato a sindaco del Pd e dei Cinque stelle sull’ultima performance di un candidato al consiglio comunale dei pentastellati. Sule collusioni passate che riguardano Il Pd e il centrosinistra, con tanto di torta formato fac-simile, Pellecchia ha dichiarato a Tele club Italia, durante il confronto, di “non ricordare né la torta né i cognomi scritti sul dolce e nemmeno chi fosse lo sponsor di quella delizia culinaria” nonostante ci siano le foto ad immortalare quel momento storico. Lei non ricorda. Ce ne facciamo una ragione.

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Adesso mi farebbe piacere capire cosa s’inventerà Pellecchia per giustificare l’ennesimo appello all’illegalità che arriva dalla sua coalizione. Avete letto bene! Un appello al voto che arriva dal centrosinistra puntando tutto sull’illegalità.

L’ho sempre detto, Pellecchia e company predicano bene e razzolano male. Lo hanno dimostrato per tutta la durata di questa campagna elettorale. L’ultimo episodio, però, svela la loro vera natura, la maschera cade proprio in prossimità di voto.

Ovviamente ho le prove di ciò che scrivo ma eviterò di raccontare tutto in modo circostanziato con i nomi dei protagonisti perché non mi interessa, come detto, puntare l’indice contro le persone ma cerco solo di far capire a tutti i cittadini che il centrosinistra sulla legalità e sulla moralità ha preso in giro per un mese la comunità di Melito. Non vogliamo mettere alla gonga le persone ma semplicemente far capire quali sono i veri valori di quello schieramento.

Veniamo ai fatti. Un candidato al consiglio comunale del movimento 5 stelle invia dal suo numero di telefono una serie di whatsapp a cittadini, e quindi a potenziali elettori. Nella prima parte tutto normale: chiede la preferenza per sé e per la candidata a sindaco Pellecchia. Naturale e legittimo.

Quello che ha suscitato in me tanta tenerezza verso questi ragazzi, gestiti ormai come burattini da chi ha scritto le peggiori pagine della storia politica e amministrativa melitese, è la “doppia” versione tra ciò che dicono in pubblico davanti alle telecamere e ciò che scrivono in privato lontano dalla ribalta.

In pubblico sono costretti ad ergersi a moralisti e difensori della legalità, avendo un copione da recitare, mentre in privato svelano la loro vera natura.

Leggiamo testualmente il messaggio che sta girando sui telefoni di tanti cittadini inviato da un candidato al Consiglio dei 5 stelle:

“Ps dimenticavo, vi lascio il link del confronto tra la nostra candidata Pellecchia e il candidato Mottola. Mottola dichiara che farà un parco pubblico nelle aree di cessione in via Signorelli. Aree abusivamente chiuse per formare un parco privato…”.

Insomma, secondo questo garante della legalità i cittadini di un parco (che lui nomina nel messaggio ma che evito di raccontarlo sempre perché mi interessa il fatto e non colpire le persone) non mi devono votare ma preferire lui e Pellecchia semplicemente perché ho dichiarato di voler sottrarre le aree di cessione all’occupazione abusiva per restituirle alla città attraverso la realizzazione di parchi pubblici per far giocare i nostri bambini che oggi sono costretti ad andare altrove per socializzare e divertirsi. E questa sarebbe la loro legalità? Invitare gli abusivi ad ascoltare la mia dichiarazione e quindi a non votarmi semplicemente perché ho spiegato di voler ripristinare la legalità in quelle aree e realizzare dei parchi pubblici eliminando le occupazioni abusive. Lo hanno scritto e inviato a persone interessate, interessate al mantenimento di uno stato di illegalità su quei terreni. Vi sembra normale tutto questo?

Ripeto, non voglio affondare il colpo. Fanno semplicemente tenerezza. Cara Pellecchia, quei voti io non li voglio perché come messaggio elettorale dimostra che siete voi a rappresentare quegli interessi. Ti possono scrivere mille appelli alla legalità da recitare davanti alle telecamere. Ma ricorda, non sei ciò che dici, ma sei ciò che fai.

Ripeto, noi siamo in campo per ripristinare la legalità. Lo hanno capito i Cinque stelle e pure il loro candidato a sindaco. Chi ha interessi diversi, fa bene a non votare me ed a scegliersi altri riferimenti, perché noi restituiremo le aree di cessione alla comunità di Melito attraverso la realizzazione dei parchi pubblici.

Fatevene una ragione. Chi vive nell’illegalità e vuole continuare a farlo, adesso sa anche chi votare ed a chi affidare la certezza della tutela di interessi particolari e deviati. Ognuno chiede il voto su una promessa. E mai come in questo caso lo scenario è limpido e trasparente. Noi tuteleremo la legalità mentre c’è chi mette i cittadini in guardia dalle nostre promesse ribadendo che se mi votano purtroppo non c’è spazio per la tutela di sacche di illegalità.

Mai come in questo caso è una questione di scelta, netta. Mi raccomando, come spiegato dal candidato del Movimento 5 stelle, guardate il confronto altre mille volte e fate attenzione a ciò che dico io: ripristinerò la legalità laddove regna l’abusivismo. Siete avvisati. Quindi se preferite l’illegalità sapete già chi votare. Non certo il sottoscritto.

Complimenti al Movimento e al candidato a sindaco Pellecchia. Sul passato Pellecchia ha detto di “non ricordare”. Sul presente dirà di “non aver letto e di non aver sentito niente”. Come le tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Però in pubblico recita il copione della legalità. La loro legalità. Quella che tutela gli abusivi ai danni della collettività. E ne vanno pure fieri. Contenti voi. Noi, invece, vogliamo rappresentare l’altra Melito. Quelle delle persone veramente perbene! Non sei ciò c he dici, ma sei ciò che fai!”. 

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