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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Messaggio “IT-Alert”, cosa succede se non si compila il questionario ed i rischi sulla privacy

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IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. IT-alert è attualmente in fase di sperimentazione.

Quando sarà operativo, per determinati eventi emergenziali, il Servizio Nazionale della protezione civile con IT-alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento.
IT-alert, infatti, si affianca ai sistemi di allarme già esistenti anche a livello locale, non è salvifico in sé, ma è finalizzato, rispetto a un determinato evento avvenuto o imminente, a consentire la diramazione rapida delle prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo.

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Il messaggio IT-alert viene ricevuto da chi si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e abbia un cellulare attivo.
Il servizio IT-alert è conforme allo standard internazionale “Common Alerting Protocol” (CAP) per garantire la completa interoperabilità con altri sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici.

La questione Privacy

Nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, ecc.). Infatti, i messaggi IT-alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast.
Questa tecnologia consente agli operatori telefonici di inviare messaggi a chiunque – indistintamente e impersonalmente – si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio.

Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno o feedback dai cellulari raggiunti. Ciò significa che nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene trattato in alcun modo dal Dipartimento della Protezione Civile e dall’operatore telefonico di riferimento.

In relazione al sistema IT-alert, il Garante per la Protezioni dei Dati Personali ha espresso parere positivo sul sistema stesso. Il provvedimento è disponibile al seguente link:  https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9207188

Cosa fare col questionario

Nessuna azione sarà richiesta da parte dei destinatari, se non prendere visione del messaggio ed eventualmente compilare il questionario che verrà indicato nel messaggio stesso e che ci aiuterà a perfezionare il servizio prima dell’attivazione operativa. Si fa presente che le attività in corso sul telefono non subiranno interuzioni ma sarà necessaria la presa visione del messaggio per tornare alla schermata standard.

Per qualsiasi ulteriore informazione o aggiornamento relativo ai test e allo sviluppo della piattaforma è possibile far riferimento al sito web nazionale dedicato www.it-alert.gov.it che verrà costantemente aggiornato e a cui saranno collegati anche gli altri canali di diffusione. Inoltre sul relativo canale YouTube sono presenti alcuni video informativi che illustrano nel dettaglio il funzionamento.

Quando viene attivato

Il servizio IT-alert, come previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 per i sistemi di allarme pubblico e dal Codice delle comunicazioni elettroniche italiano, viene attivato in caso di gravi emergenze o di eventi catastrofici imminenti o in corso. In prima battuta ci si è concentrati su alcune tipologie di eventi e non viene utilizzato in quelli a elevata incertezza, fortemente localizzati o con un margine assai breve di prevedibilità o di evoluzione.

Da chi viene attivato

In questa fase di sperimentazione è il Dipartimento della Protezione Civile che provvede all’invio dei messaggi IT-alert, ma come prevede la Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023, tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare direttamente il sistema.

Che cosa si riceve

Gli utenti che si trovano nell’area interessata riceveranno un messaggio di testo, accompagnato da un suono ben riconoscibile e differente dalle classiche suonerie, che indicherà chi lo manda (IT-alert). Nel periodo di test l’obiettivo è far conoscere IT-alert, rendere identificabile e familiare il messaggio e testare la tecnologia. Agli utenti, quindi, verrà chiesto di compilare un questionario utile ad implementare il sistema.

Quali sono i limiti del sistema

Il sistema di allarme pubblico IT-alert risente di limiti correlati, tra l’altro, all’incertezza connessa ai fenomeni naturali, alla incertezza scientifica, alle capacità tecnologiche disponibili, nonché dalle circostanze in cui le attività di valutazione e decisionali si concretizzano, spesso in contesti di urgenza ed emergenza che richiedono decisioni immediate. Bisogna tenere in considerazione, inoltre, che possono esserci limiti legati alla latenza, incertezza e/o indisponibilità dei dati, delle misure e delle informazioni, del possibile malfunzionamento e/o di disfunzionalità degli apparati e delle reti, oltre che del margine di errore derivante dall’imprescindibile discrezionalità delle attività di valutazione e decisionali.

Uno dei limiti della tecnologia cell-broadcast utilizzata per mandare i messaggi IT-alert è l’impossibilità di sovrapporre perfettamente l’area che si stima come potenzialmente interessata dall’emergenza con l’area coperta dalle antenne degli operatori di telefonia che vengono utilizzate per l’invio dei messaggi. Questo significa che ci saranno dispositivi presenti in zone fuori dalla regione di volta in volta interessata dai test che potrebbero ricevere un messaggio IT-alert e dispositivi in zone interessate che potrebbero non ricevere il messaggio.

In tal senso, IT-alert non è un sistema salvifico in sé, ma è finalizzato, in ragione di un determinato probabile evento, a favorire una condotta personale di consapevolezza dei rischi e di adozione di misure di prevenzione e salvaguardia.

Da martedì 12 settembre 2023 ripartono sul territorio le attività di test di IT-alert, il sistema nazionale di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione di cui si sta dotando l’Italia.

Ecco il calendario delle date al momento previste:

12 settembre in Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche
14 settembre in Piemonte, Puglia e Umbria
19 settembre in Basilicata, Lombardia e Molise
21 settembre nel Lazio, in Valle d’Aosta e Veneto
26 settembre in Abruzzo e nella Provincia Autonoma di Trento
27 settembre in Liguria
13 ottobre nella Provincia Autonoma di Bolzano

Intorno alle ore 12 del giorno definito, i cellulari, accesi e con connessione telefonica, di coloro che si troveranno nell’area coinvolta riceveranno un messaggio di test. Infatti, gli obiettivi di questa attività – partita a giugno con le prime 5 sperimentazioni in Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia-Romagna – sono fare conoscere il nuovo sistema alle persone che potrebbero essere coinvolte in situazioni di emergenza quando IT-alert sarà operativo, verificarne il funzionamento in relazione alle diverse tipologie di telefono e di sistemi operativi e raccogliere indicazioni dagli utenti, tramite un questionario, per implementare il servizio.

Le date indicate nel calendario attualmente previsto potrebbero subire variazioni nel caso in cui i sistemi di protezione civile regionali dovessero essere impegnati in attività per eventuali allerte che dovessero essere in atto in quei giorni o per situazioni di emergenza.

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