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giovedì, Luglio 10, 2025
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“Mi arrabbiai con Di Lauro”. Il summit al Monterosa per evitare un nuovo scontro tra il Terzo Mondo e gli Scissionisti

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Ha recentemente dichiarato pubblicamente di aver preso le distanze dai fratelli e di non aver mai cercato di riorganizzare il clan che porta il suo nome (leggi qui l’articolo) eppure su Vincenzo Di Lauro vi sono le dichiarazioni di numerosi pentiti. Tra queste quelle dell’ex reggente degli Scissionisti Salvatore Roselli detto ‘Frizione’ che ha tirato in ballo F2 per una vicenda legata ad un tentativo di estorsione al titolare di una sala slot di Arzano, vicenda per cui Di Lauro junior si è visto annullare l’ordinanza a suo carico (leggi qui l’articolo). Roselli aveva tirato in ballo Di Lauro reputandolo come il reggente del suo gruppo, accuse poi andate in frantumi:”Alla mia ex compagna incendiarono l’auto. Io capii che era stato l’ex marito che da poco ha fatto arrestare tre persone, come ho visto in televisione. Mandai a chiamare questo nel Baku, dove si presentò con un amico. Giunto nel Baku, fu picchiato da Raffaele Notturno e Gennaro Calrdore alla mia presenza, dopo che l’amico ammise che erano stati loro ad incendiare l’auto. Dopo che fu picchiato, la vittima andò dai Di Lauro. Dopo circa un paio di giorni, venne da me Umberto La Monica, dicendomi che questo mi aveva denunciato (solo me, non anche Notturno e Caldore) per le percosse subite, essendo io all’epoca il fidanzato della sua ex moglie, e mi disse che se la sarebbe vista lui ed Enzo Di Lauro a far “levare” questa denuncia. Mi misi d’accordo per fargli ricomprare l’auto, che fu effettivamente ricomprata. Dopo un poco di tempo, venni a sapere che i Di Lauro si erano insediati in una attività dell’imprenditore. Dopo 3 o 4 mesi, questo imprenditore volle parlare con me in quanto mi disse che i Di Lauro stavano abusando di lui economicamente, dicendomi in particolare che Enzo Di Lauro e Umberto La Monica, tutti i giorni, gli dicevano che, se lui era vivo, lo doveva solo a loro, cosa non vera, perché io non avevo nessuna intenzione di ucciderlo. Io quindi mi arrabbiai e ne parlai con Marco Liguori, che mi diede il consenso per prendere un appuntamento con Di Lauro e Della Monica e maltrattarli. Prendemmo appuntamento a casa di Antonio Abbbinante, che Enzo Di Lauro spesso andava a trovare temendolo molto (gli portava anche i fratelli, come Salvatore e Antonio, quest’ultimo appena uscito dal carcere). Facemmo dunque questo incontro (eravamo a fine dicembre 2018) da Antonio Abbinante, che era dalla mia parte, con Enzo Di Lauro ed Umberto La Monica. Io dissi a Di Lauro che non era vero che io volevo ammazzare questa persona. Loro negarono di aver mai detto a questo che era vivo solo grazie a loro. Questo fu fatto venire lì e davanti a me ed Abbinante, li accusò, confermando quanto mi aveva detto in precedenza. Voleva anche che i Di Lauro uscissero definitivamente dalla sua attività. Loro dissero che avevano investito dei soldi in questa sala slot, mentre lui lo negava. Noi non sapevamo a chi credere. Io a quel punto chiesi al Di Lauro “quanto volete per uscire da questa società che vi siete inventati?” Loro dissero “o 100.000 € subito, in contanti o 300.000 € pagati a 5.000 € al mese”.

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