Una voglia di autonomia che poteva costargli cara. C’è questo e molto altro nel racconto di Antonio Lo Russo, l’ultimo dei ‘capitoni’ ad essere passato a collaborare con lo Stato. Il giovane ex boss ha confessato, durante le sue udienze davanti ai magistrati, che aveva intenzione di uccidere Oscar Pecorelli ‘o malomm perché quest’ultimo andava dicendo in giro che voleva rendersi autonomo dai Lo Russo. Nell’interrogatorio reso davanti alla Dda del 28 dicembre 2017ha raccontato: «Oscar Pecorelli ? È vero che avevo deciso di ucciderlo. Era un mio uomo di fiducia e lo tenevo in grande considerazione, ma poi il rapporto si è incrinato peggiorando notevolmente: si vantava, si ‘impostava’, si atteggiava e venni a sapere che diceva in giro che voleva rendersi autonomo dai Lo Russo. Avevo quindi deciso di eliminarlo benché fosse uno di noi e perciò ne avevo parlato anche con “Cesarino” (Cesare Pagano, ndr). Si è salvato solo perché ci avete arrestato o meglio, lo avete arrestato».
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