Un nuovo capitolo sullo stato di Michael Schumacher è in corso di stesura. La moglie dell’ex campione di formula 1 avrebbe messo in vendita gioielli e ville per agevolare il pagamento delle costosissime cure per il tedesco.
Questo mese alcuni degli orologi appartenuti a Schumacher sono stati messi all’asta a Ginevra e venduti per 4,4 milioni di euro, compreso un Patek Philippe modello 1948, venduto a 2,5 milioni.
La recente vendita fa seguito a quella dell’aereo privato della famiglia (pagato 31,6 milioni d euro e venduto per la metà) e di ville non più utilizzate.
Come sta Michael Schumacher
L’ultima notizia ufficiale risale al 2019. A parlare fu proprio la moglie Corinna che dichiarò: “Potete stare certi che siete ancora nelle migliori mani e che stiamo facendo tutto il possibile per aiutarvi. Vi preghiamo di comprendere che stiamo seguendo la volontà di Michael e per questo manteniamo privata una questione delicata come la sua salute”.
Le cause dell’incidente del campionissimo tedesco
Il giornalista tedesco Jens Gideon, ha fornito dettagli inediti sull’incidente sulla pista di sci di cui resto vittima Schumi nel 2013. L’inchiesta sottolinea due errori: il primo riguarda il fuoripista di Michael Schumacher avvenuto in condizioni pericolose, con neve sottile e molte rocce esposte. Il secondo, invece, fa riferimento ai primi soccorsi, ritenuti superficiali. La perdita di tempo nell’andare in elicottero, prima verso la piccola clinica di Moutiers e poi al più attrezzato ospedale di Grenoble, avrebbe, infatti, aggravato il quadro clinico.
Le parole di Ralf Schumacher alla Bild
“Il Michael di quel periodo mi manca: lui aveva spesso avuto fortuna, ma poi è arrivato quel drammatico incidente. Grazie a Dio attraverso a qualche cura moderna qualcosa si è potuto fare, ma nonostante questo niente è come prima – le parole di Ralf -. Il suo incidente ha cambiato in modo drastico tutta la nostra famiglia. Quando correvamo mi ha trasmesso tutta la sua esperienza – ha raccontato -, io avevo l’occasione di imparare dal migliore. Da piccoli dormivamo nella stessa stanza con un materasso poggiato per terra: non avevamo i soldi per un vero letto”.
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