Non c’è stato nulla da fare per Lea Stevanovic, la bimba di 10 anni che domenica pomeriggio è stata investita da un SUV a Vicenza, mentre era in compagnia di suo padre e di un amichetto. Ha lottato per 4 giorni, 4 giorni in cui tutta la comunità cittadina si è stretta attorno a lei: troppo gravi lesioni celebrali. L’autista del mezzo era positivo all’alcoltest.
La dinamica della tragedia che ha ucciso Lea Stevanovic
Ha perso il controllo della sua Hyunday Tucson bianca l’uomo che ha spezzato la vita della piccola Lea. La tragedia è avvenuta a Creazzo, paesino di poco più di 10mila abitanti in provincia di Vicenza. Poco dopo le 14, Lea camminava con il padre e un amico sul marciapiede di Viale Italia quando il SUV le è piombato fatalmente addosso. Gravi traumi cranici che solo successivamente hanno evidenziato lesioni celebrali all’ospedale San Bortolo di Vicenza, dov’è rimasta ricoverata in terapia intensiva per 4 giorni. Non sono bastate le preghiere e la vicinanza di tutti affinchè quello di Lea potesse essere solo un incubo da cui poter uscire.
Più di 1,5 grammi per litro il tasso alcolemico
Il conducente, risultato positivo all’alcoltest con un tasso superiore a 1,5 grammi per litro, è già indagato con l’accusa di omicidio stradale con l’aggravante dello stato di ebbrezza. I Carabinieri hanno già proceduto al ritiro della patente e al sequestro dell’autovettura. Niente da fare dunque con gli incidenti causati dalle alterate condizioni di guida, che continuano nonostante gli inasprimenti delle pene e il nuovo codice della strada.
L’atto d’amore dei genitori di Lea: gli organi saranno donati
Anche nel dolore più grande, i genitori hanno scelto di compiere un gesto di estrema generosità. Gli organi della piccola Lea saranno donati, e serviranno a salvare qualche altra vita a rischio. Viveva a Tavernelle, con il papà e la mamma e la sorellina e il fratellino più piccolo.
Il cordoglio del LR Vicenza
Questo il post di cordoglio del LR Vicenza, squadra di calcio del capoluogo di provincia veneto per cui la mamma della piccola Lea collaborava.
