Si allarga l’inchiesta sulle intossicazioni di botulino in Calabria, costate la vita a 2 persone: sono saliti a 9, di cui 5 sono medici, gli indagati dalla Procura di Paola.
Nel registro sono finiti l’ambulante che avrebbe venduto i panini con salsiccia e cime di rapa alle vittime e agli altri 16 intossicati. Ci sono anche 3 responsabili delle ditte produttrici del prodotto potenzialmente inquinato e 5 medici di due strutture sanitarie del Cosentino.
La vicenda era iniziata tra domenica e martedì scorsi, quando le persone coinvolte dall’intossicazione hanno mangiato un panino venduto da un ambulante in un food truck a Diamante, poi sequestrato dalla Procura dopo i primi ricoveri. I primi sintomi erano emersi tra le 24 e le 48 ore successive.
Il sindaco di Diamante: “Fenomeno limitato”
“Invito i cittadini, qualora dovessero insorgere i sintomi, a rivolgersi alle strutture ospedaliere ma voglio tranquillizzare tutti sul fatto che quanto accaduto è un fenomeno circoscritto e limitato”. Lo ha detto il sindaco di Diamante, Achille Ordine, nel corso di una diretta Facebook sul caso dell’intossicazione da botulino.
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Di Sarno e D’Acunzo morti per intossicazione da botulino
Si tratta dei sanitari che hanno curato le due vittime – Luigi di Sarno, 52enne di Cercola, e Tamara D’Acunto, 45enne di Diamante – prima del loro decesso: la Procura guidata da Domenico Fiordalisi ha intenzione di capire se abbiano o meno ricevuto una diagnosi tempestiva, e per questo saranno fondamentali le verifiche sulle cartelle cliniche già sequestrate nei giorni scorsi.
I reati ipotizzati per i nove indagati sono, a vario titolo, omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Si tratta di un atto dovuto, viene fatto notare, in vista di accertamenti irripetibili. Tra martedì e mercoledì, infatti, sono previste le autopsie, oltre a una ulteriore analisi del furgone dove sono stati preparati i panini.
Sono 16 gli indagati
Oltre alle due vittime ci sono 16 intossicati, di cui 14 più gravi ricoverati all’ospedale Annunziata di Cosenza. Oggi uno dei pazienti in terapia intensiva è stato estubato ed è in respirazione autonoma, mentre un altro, che nei giorni scorsi aveva ricevuto la dose di antitossina botulinica, ha lasciato la rianimazione ed è stato trasferito in medicina. Al momento, fa sapere l’ospedale, cinque sono in terapia intensiva, 3 in pediatria e 6 nei reparti di area medica.
Focolaio di botulino
“L’Istituto Superiore di Sanità – rende noto inoltre la direzione dell’Annunziata – ha confermato la diagnosi di botulismo nei primi tre campioni prelevati ai pazienti”. E’ stata proprio la diagnosi tempestiva a permettere di richiedere al ministero l’antitossina in tempi rapidi, “scongiurando conseguenze potenzialmente fatali per molti dei pazienti coinvolti”. Il focolaio di botulino, intanto, già da ieri sembra essersi attenuato.


