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Napoli, l’esterno perfetto esiste : costa ‘poco’ e somiglia a Politano, ma segna tanto

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Il Napoli, seppur a fari spenti, continua la ricerca di un esterno sinistro dopo che il lungo corteggiamento per Dan Ndoye non ha portato al matrimonio tra il sodalizio partenopeo e lo svizzero.

Ndoye, come noto, ha scelto il Nottingham Forrest, spiazzando Giovanni Manna e soprattutto Antonio Conte, che vedeva nell’ex Bologna l’alter ego ideale di Matteo Politano sull’out sinistro. È questo il tipo di esterno che cerca il Napoli: un equilibratore in grado di reggere il peso di un centrocampo che vedrà in Scott e McTominay gli assaltatori d’area di rigore.

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L’ingresso di KDB nell’undici tipo, a discapito di Zambo Anguissa (che di fatto resta però un co-titolare), sposta l’asse di gioco azzurro in avanti e per questo Antonio Conte vuole due coppie di esterni. A destra i giochi sono fatti con Politano più difensivo e Neres maggiormente votato all’attacco. A sinistra, invece, il Napoli è alla ricerca di un Politano, avendo in Lang l’esterno destro maggiormente votato alla fase offensiva.

Per questi motivi Ndoye, sin dal primo momento, si è fatto preferire ai vari Grealish, Sancho e Sterling, propensi esclusivamente ad attaccare.

Saltato Ndoye, il Napoli ha bussato nuovamente alla porta del Liverpool per chiedere notizie di Federico Chiesa, tatticamente ideale ma alle prese con condizioni fisiche approssimative, che hanno finora frenato Antonio Conte, che pur stravede per il figlio d’arte.

Inoltre, per una questione regolamentare, alla luce degli imminenti arrivi di Gutierrez e Juanlu, l’arrivo di Chiesa (o di qualsiasi altro calciatore over 22) sarebbe vincolato alla cessione di un calciatore già presente in rosa, come Giacomo Raspadori, cercato con insistenza in questi giorni dall’Atletico Madrid.

Al momento l’offerta dei Colchoneros non convince Aurelio De Laurentiis, disposto a privarsi di Jack per non meno di 35 milioni di euro (bonus compresi), anche perché Conte ritiene l’ex Sassuolo poco meno che incedibile.

Alla luce di ciò, Giovanni Manna sta sondando il mercato europeo alla ricerca di un calciatore con quelle caratteristiche tecniche e regolamentari (vidi questione liste) oramai note e così è tornato d’attualità il nome di Malick Fofana.  Il classe 2005 belga con radici guineane e filippine, è uno di quei giocatori che, appena scesi in campo, ti costringono a seguirli con gli occhi. Nel gennaio 2024 il Lione lo acquistò per 22 milioni di euro, blindandolo con un contratto fino al 2028. Un investimento importante per un ragazzo di 18 anni, ma che oggi potrebbe salutare per pochi milioni in più a causa dei problemi finanziari del club francese.

Durante la stagione 2024/25, ha colleziona oltre 40 presenze, tra Ligue 1 e coppe, contribuendo con 11 gol e 6 assist. Numeri che raccontano molto, ma non tutto. Perché il vero impatto di Fofana va cercato in come gioca: è il classico esterno che spacca le partite, che crea superiorità numerica, che non ha paura di prendersi responsabilità anche contro avversari più esperti o fisicamente imponenti. Molto bravo nei ripiegamenti e capace di dare il suo contributo nella fase di non possesso, nonostante non tocchi il metro e settanta di altezza (1,69 m.).

Insomma, l’alter ego di Politano sulla corsia sinistra, ma con più gol nelle corde rispetto al due volte campione d’Italia.

Su Malick Fofana hanno messo gli occhi anche Liverpool, Chelsea, Bayern Monaco, Arsenal e Newcastle, ma fino ad oggi nessuno ha affondato il colpo. Il Napoli potrebbe approfittare del momento di impasse e presentare un’offerta ufficiale al Lione, magari presentando quell’assegno da 30 milioni di euro che farebbe sbandare non poco una dirigenza alla ricerca disperata di denaro.

L’eventuale acquisto di Fofana farebbe due volte felice Antonio Conte, perché con un sacrifici economico non proibitivo, riuscirebbe a blindare l’out di sinistra con un talento dal futuro assicurato e non rinuncerebbe a sarebbe costretto a rinunciare a quel Giacomo Raspadori, che nella seconda parte della scorsa stagion con le sue giocate ha tolto tante volte le castagne dal fuoco ai partenopei e contribuito in maniera determinante alla conquista del quarto scudetto.

 

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