I narcotrafficanti usavano l’app Matrix per comunicare in chat, voip e anche di effettuare videochiamate utilizzando dei “ponti” e integrando anche altri sistemi di messaggistica.
Tra i servizi offerti ai componenti delle organizzazioni criminali sgominate c’è anche l’assistenza legale agli arrestati.
Il dettaglio emerge grazie allo spyware installato sul criptotelefonino in uso ad alcuni degli indagati che ha dato la possibilità agli investigatori di ascoltare le loro conversazioni: “Stanotte hanno sequestrato tutto e arrestato mio fratello… lo hanno portato… a Napoli, caserma carabinieri Pastrengo… un avvocato, gentilmente… fatemi sapere qualcosa“.
I depositi di droga a Mugnano e a Gricignano
La droga e i soldi dei narcos sono stati nascosti in otto depositi che sono stati scoperti dai carabinieri: 7 a Mugnano e l’altro a Gricignano d’Aversa. I carichi sono stati nascosti anche nelle lavastoviglie, inoltre i narcotrafficanti usavano anche delle maschere. Questi stratagemmi sono emersi nel corso del blitz dai carabinieri Carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della D.C.S.A. e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.
Oltre 30 arresti contro le organizzazioni criminali
Infatti le forze dell’ordine hanno eseguito tra Napoli, la sua provincia e la Spagna un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 33 soggetti gravemente indiziati – a vario titolo – dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Sono 17 le persone destinatarie della custodia in carcere e 16 persone destinatarie della misura degli arresti domiciliari. Tutto aggravato dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan Amato – Pagano.
La droga dalla Spagna per gli Amato-Pagano
L’indagine, nel suo complesso ha permesso di svelare l’esistenza e l’operatività di 2 distinte organizzazioni criminali, operanti sul territorio partenopeo, dedite al traffico di droga, non collegate funzionalmente tra loro, ma con lo stesso canale di approvvigionamento prevalentemente cocaina e hashish, gestito in Spagna dal gruppo facente capo al noto narcotrafficante ancora latitante.