Ferì un bambino di dodici anni nel corso di una stesa contro i Rinaldi, arrestato Luigi Gitano considerato vicino al clan Mazzarella. Ad eseguire l’arresto gli agenti del commissariato San Giovanni-Barra su disposizione di un’ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Napoli. Gitano dovrà rispondere dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione illegale di armi e munizionamento, spari in luogo pubblico, tentato omicidio e ricettazione, reati commessi in concorso con altri e pertanto aggravati dal vincolo associativo.
Nella giornata del 31 dicembre del 2017, il minore C.S., 12enne, fu ferito, per fortuna in modo lieve, mentre era affacciato al balcone dell’abitazione di alcuni parenti, in via Sorrento al rione Villa (roccaforte del clan Rinaldi) in attesa dei festeggiamenti di fine anno.
Sulla strada furono rinvenuti 25 bossoli e la risposta della polizia di Stato fu immediata. Gli agenti della volante, profondi conoscitori del territorio, decisero di effettuare perquisizioni nelle abitazione di coloro noti alle forze dell’ordine per la loro appartenenza o vicinanza a consorterie camorristiche della zona. La giusta intuizione investigativa li condusse nell’abitazione del Gitano, sorvegliato speciale di P.S. e lo trovarono sotto la doccia, circostanza che insospettì non poco gli agenti, vista l’ora prossima alla mezzanotte di fine anno. Durante la perquisizione trovarono, munizionamenti per armi da guerra e per armi comuni da sparo, compreso un silenziatore e, sul pavimento degli indumenti che aveva indossato fino a poco prima che furono sottoposti alla prova dello stube. I poliziotti notarono che Gitano aveva un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso, collegato con un televisore nella sua camerta d letto, che gli consentiva di visionare interamente l’esterno dell’abitazione. Questo fece maturare il convincimento che il Gitano potesse essere ricondotto al tragico evento del ferimento del minore.
In quella circostanza fu arrestato e condotto presso la casa circondariale di Poggioreale, per violazione della sorveglianza speciale e per la detenzione di munizionamento da guerra. I poliziotti del Commissariato San Giovanni, coordinati dalla D.D.A, intensificarono fortemente le attività info investigative, supportate anche da accertamenti di natura tecnica svolte dalla polizia scientifica, tese alla individuazione degli elementi di colpevolezza ni confronti del Gitano in relazione al ferimento del bambino.
L’indagine è culminata con l’emissione dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa il 24 maggio 2018, dal gip presso il Tribunale di Napoli, a carico di Gitano per i reati di associazione a delinquere di stampo camorristico, connessi al tentato omicidio aggravato dal concorso con altri ed alla detenzione di munizionamento illegale.