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giovedì, Aprile 25, 2024
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Filo di banca, così agivano i banditi di Miano e Piscinola tra Casandrino, Grumo e S. Antimo

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Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano  hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 2 persone di anni 35 e 36, residenti in Napoli, per il reato di rapina aggravata. Si chiamano Antonio Di Franco e Antonio Annunziata, di Miano e Piscinola.
Le indagini hanno avuto inizio dalle denunce sporte da due imprenditori in seguito a due distinti episodi di rapina, di cui erano stati vittime, con la tecnica del C.d. “filo di Banca”. ln particolare, nello scorso mese di aprile, gli stessi – dopo avere prelevato denaro contante presso un istituto bancario a Casandrino – venivano avvicinati da due persone che, sotto la minaccia di armi, si facevano consegnare dalle vittime le rilevanti somme di denaro poco prima prelevate.

Le attività investigative, condotte dai militari della Stazione Carabinieri di Grumo Nevano  attraverso elementi forniti dalle vittime e suffragate dall’analisi delle riprese di videosorveglianza nonché dall’acquisizione dei tabulati telefonici, hanno consentito di raccogliere un gran quadro indiziario circa la presenza dei due suindicati indagati – già sottoposti a misura cautelare in carcere per un altro episodio con utilizzo di analoga tecnica – nelle date indicate sul luogo delle rapine, consentendo, quindi, di richiedere nei loro
confronti l’emissione del provvedimento di misura cautelare.

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L’attenzione della Procura di Napoli Nord e delle Forze dell’Ordine a questa tipologia di reati rimane alta, soprattutto nel periodo pre-natalizio nel corso del quale si potrebbe verificare
una recrudescenza di tali fenomeni.

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord i Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal locale GIP a carico di 2 persone di 35 e 36 anni residenti a Napoli.
Entrambe sono ritenute responsabili di rapina aggravata.
Le indagini hanno avuto inizio dalle denunce sporte da 2 imprenditori in seguito ad altrettante rapine di cui erano stati vittime perpetrate con la tecnica del cosiddetto “filo di banca”.
In particolare, lo scorso mese di aprile gli stessi, dopo aver prelevato contante presso un istituto bancario a Casandrino, erano state avvicinate da 2 persone che con la minaccia di armi si erano fatte consegnare rilevanti somme di denaro poco prima prelevate.
Le attività investigative condotte dalla Stazione Carabinieri di Grumo Nevano attraverso elementi forniti alle vittime poi suffragati dall’analisi delle riprese di videosorveglianza nonché dall’acquisizione di tabulati telefonici, hanno consentito di formare un grave quadro indiziario circa la presenza dei due suddetti, già sottoposti a misura cautelare in carcere per un altro episodio con un utilizzo di analoga tecnica, nelle date indicate sul luogo delle rapine consentendo quindi di richiedere nei loro confronti l’emissione del provvedimento di misura cautelare.
L’attenzione della Procura di Napoli Nord e delle Forze dell’Ordine a questa tipologia di reati rimane alta, soprattutto nel periodo prenatalizio nel corso del quale si potrebbe verificare una recrudescenza di tali fenomeni.

 

Il precedente

I due furono già arrestati dai carabinieri per una rapina commessa a Casavatore il 30 aprile e di un tentativo di rapina avvenuto ad Arzano il 10 maggio. Nel primo caso la vittima è stata il titolare di uno studio di tatuaggi: i due lo hanno seguito dall’uscita di un ufficio postale fino al suo negozio e lì lo hanno minacciato con una pistola per rapinarlo di 480 euro. Pochi giorni dopo, il 10 maggio, i 2 si erano appostati nei pressi di un altro ufficio postale, probabilmente per realizzare un’altra rapina con le stesse modalità, ma sono stati notati dai carabinieri. Di Franco, che era alla guida dell’auto, ha provato a fuggire non rispettando l’alt imposto da uno dei militari – che tentando di interrompere la marcia del veicolo ha riportato una contusione alla mano sinistra – ma i due sono stati comunque bloccati.

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