A quattro anni dalla morte di Ugo Russo, sono stati effettuati nuovi rilievi sul luogo dell’omicidio. Questa mattina i Vigili del Fuoco, sotto la supervisione di autorità giudiziaria e forze di polizia, hanno rimosso un elemento dello stipite d’una porta in metallo lungo via Generale Orsini, zona Santa Lucia, a Napoli.
E’ in quell’esatto punto che il 15enne, la notte del 29 febbraio 2020, fu ammazzato da un carabiniere libero dal servizio durante un tentativo di rapina.
Rimosso lo stipite di una porta in via Generale Orsini, servirà per analizzare l’impatto dell’ogiva
Il carabiniere è stato rinviato a giudizio per omicidio volontario. Russo, insieme a un complice, stava cercando di rapinare un orologio di proprietà dello stesso militare. La pistola di cui era armato il giovane, si rivelerà poi essere una replica.
Nello scorso mese di gennaio la Corte di Assise di Napoli aveva affidato incarico di esperimento giudiziale al perito che nell’incidente probatorio aveva individuato l’ogiva (la parte anteriore del proiettile, quella curva) che aveva provocato la morte di Ugo Russo. Nelle prime analisi non sarebbe stato analizzato l’impatto dell’ogiva sullo stipite. Impatto successivo a quello sul casco del giovane ucciso, trapassato dal proiettile.
Dunque ora lo stipite sarà analizzato per la ricostruzione balistica allo scopo di chiarire la distanza fra Russo e il carabiniere al momento dello sparo e se l’ogiva in questione sia in effetti quella costata la vita al ragazzo. Tutto ciò è importante in sede di processo allo scopo di poter chiarire se il giovane al momento dello sparo rappresentasse o meno ancora una minaccia per la vittima del tentativo di rapina.
A riportarlo, Fanpage.