Ancora nessuna restrizione per la movida napoletana. E’ quasi ufficiale il rinvio della discussione inerente i divieti proposti dalla giunta che sancivano lo stop all’asporto alle 22 e l’utilizzo delle aree esterne a mezzanotte in vico Quercia e Piazza Bellini.
Rinvio delle restrizioni per la Movida napoletana
Il provvedimento, firmato a luglio dagli assessori De Iesu, Armato e Santagada, necessita ancora di alcune correzioni al fine di allineare le divisioni del consiglio comunale. Attualmente non si è ancora giunti ad un accordo, motivo per il quale si procederà a rinviare l’udienza. Come anticipato dal consigliere comunale Pasquale Esposito al Mattino “il rinvio servirà proprio per avere il tempo di incontrarci tra noi, consiglieri di maggioranza”. Si ragiona, infatti, sul posticipare gli stop sanciti in primo ordine poiché ritenuti troppo restrittivi. Altro elemento di discussione anche la necessità di allargare o meno la zona dei divieti.
L’udienza è fissata in tribunale il 23 settembre, tra soli dodici giorni dunque si avrà il provvedimento finale sulla movida. Diversa la situazione in via Verdi e a Palazzo San Giacomo dove si spera di calendarizzare la discussione della delibera sulla movida prima del 23 settembre. Stretta dovuta al fatto che Palazzo San Giacomo in quanto “proprietario del suolo pubblico da cui deriva l’inquinamento acustico”, è stato condannato a risarcire i residenti di vico Quercia e piazza Bellini per 1,2 milioni.
L’oggetto della discussione
In sede di udienza si cercherà di tutelare i residenti e i commercianti del by-night che nelle zone oggetto della discussione generano un guadagno, stimato da Confcommercio Napoli, di circa 30 milioni all’anno. Si cercherà dunque una soluzione che ottemperi da un lato le richieste dei giudici che hanno portato la giunta a proporre suddette restrizioni, dall’altro la necessità di non penalizzare le attività commerciali presenti nell’area.

