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domenica, Maggio 5, 2024
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Offerta di lavoro choc a Napoli, babysitter a 1 euro l’ora. Emanuela: “Non cercano dipendenti ma schiavi”

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Qui non cercano dipendenti ma schiavi” così Emanuela Calzarano, 28enne di Pianura, denuncia sui social la sua esperienza di lavoro: “Mi hanno proposto un euro l’ora per fare la babysitter”.

La storia di Emanuela 

La denuncia di Emanuela si somma alle tante altre che negli ultimi mesi hanno sottolineato la tragica situazione lavorativa per i giovani italiani. Emanuela si è diplomata dieci anni fa come tecnico-informatico, da allora ha trovato lavoro come commessa, segretaria e cameriera. Un problema alla mano le ha poi impedito di lavorare come cameriera motivo per cui Emanuela ha deciso di cercare lavoro come baby sitter, la proposta fattale però ha dell’assurdo.

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Sono stata chiamata per lavorare dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 14.30, per 350 euro al mese, a nero” scrive Emanuela nel suo sfogo social. “Qui non cercano dipendenti ma schiavi aggiunge poi: “Scusate lo sfogo, ma sono seriamente indignata, ieri ho avuto un’altra offerta, ancora più assurda: sempre come babysitter, dal lunedì al venerdì dalle 8 del mattino alle 7 di sera, per 400 euro al mese. A conti fatti avrei guadagnato poco più di un euro l’ora. Ho detto al proponente che la sua era un’offerta assurda, e la risposta che ho ricevuto è stata: ‘beh allora resta a casa’”.

“Questo è quello che mi avvilisce di più”

La cosa che più mi avvilisce è che dalla ristorazione alla grande distribuzione ho trovato sempre offerte con paghe simili. In un supermercato di una grande catena commerciale mi hanno proposto 400 euro al mese per un lavoro a tempo pieno. Mi chiedo dove sono i controlli da parte dello Stato? Perché nessuno fa niente per impedire che si verifichino queste situazioni? Lavoro da 10 anni e non so cosa sia un contratto. Quando l’ho chiesto, le risposte che ho ricevuto sono state sempre le stesse: “Lo facciamo tra poco”; “non ti preoccupare”; “poi vediamo”. Ma il contratto non è mai arrivato». Poi dice: «Con 400 euro al mese come si fa a vivere? Oggi fare la spesa costa più di un anno fa, e le bollette sono arrivate alle stelle. Da quello che ho sentito, erano meglio gli anni ’50. Oggi che siamo nel 2023 invece di andare avanti stiamo tornando indietro: è avvilente” racconta Emanuela.

La mia è una situazione comune a tanti altri miei coetanei. Parecchi miei amici sono andati già via da Napoli. Nonostante mia madre mi dice di partire, di pensare al mio futuro, non ce la faccio a lasciarla sola. Spero che prima o poi qualcosa di buono si possa trovare anche a Napoli: stiamo parlando di una metropoli, non di un paesino” continua poi Emanuela.

Non ho mai richiesto il reddito di cittadinanza – spiega la ventottenne -, non sono mai stata interessata. Questi sussidi ci devono essere, ma per chi non può lavorare. Ora che la misura è stata ristretta penso anche che è giusto così. Però alle istituzioni vorrei anche dire: avete ristretto le maglie del reddito di cittadinanza? Va benissimo. Ora però andate anche a controllare che quando uno va a lavorare lo possa fare in condizioni quanto meno decenti. Anche perché – chiosa – non aspiro a fare la bella vita, vorrei solo una vita normale che mi permetta attraverso il lavoro di poter pagare le mie spese e ogni tanto andare anche in pizzeria“. 

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