Dodici anni di reclusione sono stati inflitti a Mariano Cannio, indagato prima poi ritenuto responsabile dell’omicidio del piccolo Samuele Gargiulo. Come riporta il Mattino sono stati i giudici della terza corte di assise appello a condannare l’ex domestico che lanciò dal balcone il bambino a casa. Confermato per Cannio l’omicidio volontario, escluso aggravante della minorata difesa, concesse attenuanti generiche: riconosciuto anche il vizio parziale di mente.
A destare orrore fu il primo verbale rilasciato dall’uomo agli inquirenti come riporta Repubblica: «Sono uscito sul balcone con il bambino fra le braccia. Mi sono sporto e ho lasciato cadere il piccolo. Ho immediatamente udito delle urla provenire dal basso e mi sono spaventato, consapevole di essere la causa di quello che stava accadendo. Poi sono fuggito dalla casa e sono andato a mangiare una pizza alla Sanità».
