Un piccolo sconto di pena relativamente ai soli reati satellite. E’ questa la decisione presa quest’oggi dalla Corte d’Assise d’Appello di Napoli (IV sezione): il processo è quello dell’omicidio del poliziotto Pasquale Apicella, il 37enne agente scelto della Polizia di Stato, in servizio nel commissariato di Secondigliano, ucciso in Calata Capodichino dopo essere intervenuto in supporto ai colleghi che stavano inseguendo una banda di ladri in fuga dopo aver tentato di rapinare una banca in via Abate Minichini. I responsabili della sua morte Fabricio Hadzovic, Igor Hadzovic e Admir Hadzovic hanno ottenuto una riduzione della pena relativamente ai soli reati satellite. In particolare il primo, condannato in via definitiva a 26 anni (22 per l’omicidio di Apicella e quattro in aumento in continuazione) ha ottenuto la riforma della pena di due anni e quattro mesi. Stessa riduzione per gli altri due complici, condannati in via definitiva a 18 anni (di cui 14 per l’omicidio e quattro per i reati satellite). Il processo proveniva da un annullamento con rinvio della Corte di Cassazione unicamente in relazione ai reati satellite per i quali era stata comminata la pena complessiva quattro anni. Nel collegio difensivo gli avvocati Generoso Grasso, Andrea Giovine, Pasquale Pianese, Raffaella Pennacchio, Giulia Manna e Cesare Amodio.
Lo scorso novembre la condanna definitiva
A Calata Capodichino l’Audi R6, in fuga contromano e a fari spenti sulla quale viaggiavano i rapinatori, si schianta contro la volante sulla quale si trova Apicella ad una velocità di 150 km/h. Muore così il poliziotto, sposato e padre di due bambini che all’epoca avevano 7 anni e appena 3 mesi, mentre il collega che si trovava in auto con Apicella resta ferito. Per la morte del poliziotto la Procura aveva chiesto l’ergastolo per omicidio volontario: secondo la tesi, sostenuta anche dai legali della famiglia di Apicella e della moglie, costituitasi parte civile nel processo, i tre avevano volontariamente causato l’incidente. La difesa, invece, aveva sostenuto che i rapinatori avessero cercato di schivare la volante, chiedendo quindi una condanna per omicidio stradale. Lo scorso novembre per i tre era arrivata la condanna definitiva.