Ventisette anni di reclusione, due in più della richiesta della Procura. Il giudice Giovanna Napoletano concorda con l’impianto accusatorio del pm Domenico Musto, anzi ne acuisce la portata e determina una pena di 27 anni per l’omicidio di Katia Tondi: il colpevole della morte, per i giudici di primo grado, è dunque Emilio Lavoretano, il marito della giovane.
E’ questo il verdetto per il delitto avvenuto nel luglio 2013 nel Parco Laurus a San Tammaro. Per l’ex gommista, sotto processo davanti alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, il pubblico ministero non ha ipotizzato l’aggravante della premeditazione.
Emilio Lavoretano è l’unico sospettato a piede libero del delitto della moglie Katia Tondi, la mamma di 33 anni trovata strangolata nell’appartamento coniugale di San Tammaro nel luglio del 2013.
Il pubblico ministero aveva chiesto 25 anni, ma i giudici (presidente Giovanna Napoletano) hanno aumentato di due anni la pena, condannandolo anche a una provvisionale e a un risarcimento oltre a dichiararlo sospeso dalla potestà genitoriale. La sentenza non è esecutiva: Lavoretano resta a piede libero.

