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giovedì, Maggio 22, 2025
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Omicidio Feldi al Berlingieri, ergastolo bis per il genero del boss Lello Amato

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Omicidio del ras Francesco Feldi ‘o tufan, ergastolo confermato per Raffaele Teatro, genero del boss degli Scissionisti Raffaele Amato. La decisione è stata presa dalla Corte d’Assise d’Appello di Napoli che ha dunque confermato il massimo della pena per il ras già condannato in primo grado. Teatro, è bene ricordarlo, a differenza del coimputato Carmine Amato non aveva mai confessato l’omicidio. Amato, al termine del dibattimento, aveva rimediato una condanna a vent’anni. Feldi, ex colonnello dei Licciardi poi passato ai Sacco-Bocchetti, fu ucciso in via dello Stelvio il 19 febbraio 2011. Un omicidio pianificato dai vertici degli Scissionisti per impadronirsi delle piazze di San Pietro a Patierno e per eliminare un personaggio ritenuto troppo ‘scomodo’. A raccontare la ‘preparazione’ del delitto è stato il pentito Gaetano Annunziata: nel verbale del 14 dicembre 2012 Annunziata ha rivelato ai magistrati:«Non conoscevo Francesco Feldi, ho saputo del suo omicidio da Mirko Romano che in quel periodo frequentavo assiduamente. Si deve comprendere che quando è stato ucciso Feldi Francesco, se non sbaglio era d’inverno comunque prima del luglio 2011 periodo in cui invece mi sono separato da Mirko Romano, quest’ultimo era molto legato a me e spesso dormiva a casa mia. Già nei giorni precedenti a questo omicidio sapevo che avevano in programma di uccidere qualcuno ma non sapevo di chi si trattasse. Sapevo questo perché ho preparato con lui le armi per questo omicidio, ricordo che erano tre pistole, non ricordo con precisione di che tipo, una era sicuramente a tamburo le altre erano automatiche ma non ricordo il calibro, forse una 38 ed una 57, ma non ne sono certo. Le pulimmo a casa mia ed oltre a me e Mirko Romano, Raffaele Teatro e un ragazzo che conosco come “Attanasio di Mugnano” (Attanasio Liguori ndr), persone che sono in grado di riconoscere. Io e Mirko provammo le armi al 13° piano della vela Rossa. Attanasio ricordo che venne a controllare le armi dopo che le avevamo provate e portò anche la macchina che doveva essere utilizzata per l’agguato ed all’interno della quale, nel sistema, vennero nascoste, da me le armi. Era una Fiat Punto grigio scuro modello vecchio. Dopo aver commesso l’omicidio, la sera, Mirko venne a dormire da me e mi disse che avevano ucciso Feldi Francesco. Non entrò nel dettaglio, mi riferì solo alcuni particolari. Ricordo che mi disse di avere aspettato la vittima tutta la giornata e di averlo poi ucciso sotto la sua abitazione».

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