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martedì, Maggio 7, 2024
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Omicidio nel bar, il killer si difende: io vittima di una spedizione punitiva

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Mikea Zaka, autore dell’omicidio in un bar a Frosinone, ha riferito di aver sparato per difendersi e di essere stato picchiato in passato da chi aveva organizzato una spedizione punitiva contro di lui mentre si trovava in un bar con amici.

Omicidio nel bar a Frosinone, il killer: mi sono difeso

Il 23enne ha sparato ed ucciso un suo connazionale Kasem Kasmi e ferito altri 3: è successo intorno alle 19 in un bar in pieno centro cittadino, ma soltanto intorno alle 22 si è consegnato alla polizia. “Ho sparato per difendermi” Ha spiegato il giovane agli agenti, come confermerebbe anche il video catturato dalle telecamere poste all’interno dell’esercizio commerciale.

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Il video dell’omicidio

In quel momento all’interno del bar erano presenti tantissime persone tra cui famiglie e bambini, che hanno provato a trovare riparo sotto i tavolini per poi scappare via una volta terminata la sequenza di colpi di pistola.

La ricostruzione: reazione ad una spedizione punitiva

Dalle immagini si vedono 4 giovani scendere da una Lancia Y di colore bianca ed entrare in tutta fretta nel bar, dove Zaka era in compagnia di amici. Una piccola ed accesa discussione e poi gli spari, fatali per Kasmi, deceduto nonostante i soccorsi del 118, mentre gli altri, presumibilmente protagonisti della spedizione punitiva, se la sono cavata con ferite più superficiali. Zaka che, subito dopo aver sparato si era dato ala fuga, ha spiegato anche agli inquirenti dove avesse occultato l’arma del delitto, assumendosi le responsabilità dell’omicidio e di tre tentanti omicidi, di cui dovrà risponderne il tribunale, dove il giudice verificherà le eventuali attenuanti dettate dall’aggressione a cui avrebbe tentato di sottrarsi.

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