19.3 C
Napoli
mercoledì, Maggio 8, 2024
PUBBLICITÀ

Paura Covid nella scuola a Napoli, sit in dei genitori: “Ripristinare la Dad”

PUBBLICITÀ

Quattro contagi da Coronavirus tra gli alunni di tre sezioni diverse e i genitori, allarmati, chiedono a gran voce il ripristino della didattica a distanza per i propri figli. Alla sede di scuola media dell’Ic 91esimo circolo Minniti di Fuorigrotta sono giorni di alta tensione. Dal ritorno in presenza delle classi secondarie di primo grado del 25 gennaio – così scorso come stabilito da una sentenza del Tar Campania – all’istituto di via Consalvo 4 ragazzini, uno di Prima, due di Seconda e uno di Terza, hanno contratto il Covid a seguito dei test molecolari. Da allora, tra gli stessi alunni e tra i genitori l’ansia è corsa a 1000 km all’ora con defezioni, assenze e richieste di ritorno alla Dad.  Piccola digressione: l’Ic 91Minniti è lo stesso istituto comprensivo dove qualche settimana fa, nel plesso elementare di via Zanfagna, scoppiò un focolaio di Covid tra gli alunni che costrinse l’Asl Napoli 1 Centro ad effettuare tamponi di massa.

Il sit-in dei genitori e la risposta della preside

Questa mattina all’esterno della scuola media il sit-in di una delegazione di madri e di padri insieme agli attivisti di Insorgenza Mediterranea (con le videointerviste pubblicate sul nostro sito). «Non c’è una comunicazione ufficiale della scuola e siamo venuti a sapere dei contagi attraverso le nostre chat e le parole dei nostri figli» afferma Maurizio Borriero, padre di due ragazzine di terza e di prima che frequentano la Minniti. Lui, come così altri genitori, parlano di alcuni collaboratori scolastici che nel corso degli orari delle lezioni indossano soltanto le visiere di plastica e non le mascherine, cosa però confutata dalla dirigente dell’Ic 91esimo circolo Miniti, Rosanna Stornaiuolo, che in proposito chiarisce: «Noi seguiamo i protocolli e tutto il personale ha una doppia protezione. Soltanto una bidella, perché soggetto allergica, indossa una mascherina farmaceutica e non quelle che siamo oramai abituati a vedere. Non è giusto demonizzare il lavoro fatto per garantire il ritorno in classe in sicurezza stabilito peraltro dal Tar».

PUBBLICITÀ

C’è un’altra preoccupazione sottolineata dai genitori in protesta dinanzi alla media Minniti: l’azione di sanificazione dopo i casi Covid.  «È stata davvero effettuata? Non ci sono in merito delle conferme. Stando così le cose io mio figlio, che frequenta la terza media, a scuola non ce lo mando se non quando deve fare un compito o un’interrogazione. E altri studenti e i propri genitori hanno assunto questa decisione» afferma Anna Primo, un’altra mamma che condivide la protesta. Risponde anche qui la preside Stornaiuolo: «Nei giorni scorsi abbiamo effettuato una sanificazione straordinaria, chiamando una ditta esterna, a spese della scuola non limitandoci a quella dei collaboratori scolastici come prevedono le norme. Abbiamo anche acquistato un macchinario per le sanificazioni. Inoltre, ci sono varchi di ingresso e di uscita per gli alunni. Ma se non capiamo che la responsabilità di non creare assembramenti riguarda ciascuno di noi, diventa dura».

Le paure di genitori e alunni

Intanto, però, parte di quei genitori mostratisi più preoccupati auspica il ritorno alla Dad. «Proprio perché non volevamo creare assembramenti, altri genitori che condividono la nostra richiesta non sono qui stamattina» ricorda Anna Primo, rappresentante di classe di suo figlio F. che frequenta la seconda media. «Lui – aggiunge Anna – ha continuamente l’ansia di portare il virus ai nonni che vivono a casa con noi, non si può sottoporre ad uno stress psicologico un ragazzino di quest’età. Pur sapendo che è una fase transitoria, la didattica a distanza funzionava bene e io non ho mai condiviso le battaglie dei genitori no dad».

Ed eccolo F. oggi assente dalla classe ma fuori scuola con altri suoi colleghi che espongono cartelloni come “W la scuola in sicurezza’’, “Vogliamo la scuola senza paure’’. Il ragazzino ha invece realizzato una grafica con il messaggio “fermiamoci oggi per correre più veloce domani’’. «Secondo me non c’è sicurezza, io ho paura perché vivo con i miei nonni a casa, soffro pure di adenoidi e quindi 6 ore con la mascherina io non so stare. Sinceramente sarei più felice di fare la dad». Una frase quest’ultima, che può apparire sorprendente. Ma rispetto alla richiesta di ritorno in classe dopo le sentenze del Tar, qualche breccia nel blocco granitico dei no dad si è aperta.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Carcere, il Garante dei detenuti: “Campania seconda in Italia per sovraffollamento”

Fino al 31 dicembre 2023 in Campania vi erano 7.330 detenuti. Al 23 aprile 2024, sempre in Campania, si contano...

Nella stessa categoria