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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Peluche, poster dei film, palestra: il video del covo di Messina Denaro

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Una casa ordinata, quadri alla parete, due leoncini di peluche, un divano marrone, una stanza adibita a palestra: l’appartamento in cui il boss Matteo Messina Denaro ha trascorso gli ultimi mesi della latitanza potrebbe essere l’abitazione di un uomo qualunque. Nel salotto una tv, i libri disposti su una mensola, i quadri alle pareti con riproduzioni di dipinti famosi, come i Girasoli di Van Gogh e le foto dei protagonisti del film il Padrino e di Joker, nella stanza adibita a palestra anche l’asse da stiro, decine di scarpe costose sistemate in una scarpiera. Il filmato con le immagini del covo è stato girato dai carabinieri del Ros che, il 16 gennaio, hanno arrestato il capomafia trapanese e sono risaliti al suo rifugio a Campobello di Mazara.

IL VIDEO DEL COVO DI MESSINA DENARO

Messina Denaro aveva il mito de Il Padrino, poster del film trovato nel covo

Nel primo covo di Matteo Messina Denaro i carabinieri del Ros, a Campobello di Mazara, hanno trovato anche un poster con il volto de Il padrino, personaggio interpretato nell’omonimo film di Marlon Brando. L’immagine è una stampato in con il primo piano del personaggio, interpretato dall’attore Marlon Brando, che indossa il papillon e una rosa rossa alla sua destra. L’immagini è molto simile alla locandina del film di Francis Ford Coppola che affronta le vicende della cosca fondata da Vito Corleone. Il ritrovamento rappresenta un fatto paradossale, infatti, la famosa pellicola è ispirata ad una famiglia di mafia italo-americana, invece, il boss trapanese aveva come mito proprio gli affiliati dei Corleone.

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COSA C’ERA NEL PRIMO COVO

Vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, pillole per potenziare le prestazioni sessuali, profilattici sono alcune delle cose trovate nel primo covo usato dal scoperto dai carabinieri nella notte nel centro di Campobello di Mazara. L’abitazione risultava intestata ad Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità al padrino e che ora è indagato. Al momento non risulta che nell’immobile vi fossero documenti particolari tanto che gli inquirenti sospettano che possa esserci un secondo immobile in cui cercare il cosiddetto tesoro di Messina Denaro.

 

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