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venerdì, Maggio 3, 2024
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Più soldi in arrivo per i pensionati, aumenti a partire dal 1° gennaio 2024

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Più soldi in arrivo per i pensionati. A partire dal 1° gennaio 2024 scatta un adeguamento all’inflazione pari a +5,4% delle pensioni.

Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, comunica che di concerto con la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha firmato il decreto. ”L’aumento, che verrà riconosciuto nelle modalità previste dalla normativa, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023”, scrive il Mef.
Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, di concerto con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, ha firmato il decreto che dispone a partire dal 1 gennaio 2024 un adeguamento all’inflazione pari a +5,4% delle pensioni. L’aumento, che verrà riconosciuto nelle modalità previste dalla normativa, – fa sapere il Mef in una nota – è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023.

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La rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione, con il tasso fissato al 5,4%, significherà nel 2024 aumenti fino a 122 euro per gli assegni fino a quattro volte il minimo, quelli che per cui è previsto il recupero pieno dell’aumento dei prezzi, ovvero quelli fino a 2.272,96 euro lordi. Al momento infatti il trattamento minimo per il 2023 è fissato a 563,74 euro ma a questo va aggiunto lo 0,8% di differenza tra l’inflazione recuperata nel 2023 (7,3%) e quella effettiva registrata nel 2022 (8,1%). Chi ha redditi da pensione tra i 2.272,96 euro (quattro volte il minimo) e 2.841,2 euro al mese (cinque volte il minimo) prende un recupero del 4,59% (l’85% del 5,4%) quindi al massimo 130,41 euro. Chi ha redditi tra cinque e sei volte il minimo (3.409,44 euro) ha diritto ad un recupero del 53% quindi ha un aumento del 2,862% pari al massimo a 97,57 euro. Chi ha pensioni fino a otto volte il minimo (4.545,92 euro al mese) ha diritto a un recupero del 47% dell’inflazione quindi al 2,538 per un aumento del cedolino al massimo di 115,37 euro.

I pensionati che hanno redditi tra otto volte (4.545,92 euro) e 10 volte il trattamento minimo (5.682,4 euro al mese) hanno diritto ad un recupero del 37% dell’inflazione quindi a fronte di un aumento dei prezzi del 5,4% all’1,998%. Potranno ottenere al massimo un aumento sul cedolino di 112,96 euro. Chi ha pensioni oltre le dieci volte il minimo avrà una percentuale sull’aumento dei prezzi del 22% quindi solo l’1,188% a fronte di un’inflazione nel 2023 valutata al 5,4%. Se si ha un assegno lordo da pensione da 7mila euro al mese si avrà un aumento di 131,6 euro sempre lordi.

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