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giovedì, Aprile 25, 2024
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Quattro ‘colonnelli’ reggono il clan Rinaldi: chi sono i fedelissimi del boss ‘My way’

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Sono gli ‘irriducibili’ del clan Rinaldi, il ‘nocciolo duro’ del clan del rione Villa. La cattura di Ciro Rinaldi ‘My way’ rappresenta un duro colpo per l’organizzazione criminale ma non quello mortale. Fuori restano ‘uccel di bosco’ i suoi uomini più fedeli, quelli che ne hanno agevolato la latitanza e che hanno garantito la ‘presenza’ militare ed economica in strada.  Il ‘padrino’ 55enne si era reso latitante da quando la Dda di Napoli, attraverso la pm Antonella Fratello, ha chiesto di nuovo l’arresto del boss in relazione al duplice omicidio di Raffaele  Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna. L’agguato nei confronti del reggente dei ‘Barbudos’ del rione Sanità in fuga dai Vastarella avvenne a Ponticelli il pomeriggio del del 7 giugno del 2016. Nonostante l’arresto del boss la ‘presenza’ del clan attualmente ancora garantita dai quattro ‘spettri’, i quattro irriducibili del clan, personalità di altissimo spessore criminale, ‘colonnelli’ con esperienza diretta sul campo come Sergio Grassia ‘Sergiolino’ (la cui abitazione è stata più volte presa di mira dalle azioni armate dei Mazzarella), suo fratello CiroRaffaele Maddaluno detto ‘a nsalat e Raffaele Oliviero ‘o pop. Sono loro i quattro profili della ’46’ (come viene chiamata la zona del rione Villa da dove provengono) ancora da consegnare alla giustizia, quattro ‘spettri’ che hanno marchiato sulla pelle la loro fedeltà al loro capo (con il tatuaggio recante il numero 46 in onore della zona di riferimento del quartiere). I quattro sono ricercati per estorsione aggravata dalla finalità mafiosa.

Profili di alto lignaggio criminale che sono direttamente implicati nella guerra trascinatasi per anni contro i Mazzarella e che, negli ultimi tempi, ha subito un’infiammata.  Il
pomeriggio del 22 giugno del 2105 infatti in via Figurelle a poca distanza Fortuna Oliviero, figlia del ras Raffaele, e Maria Grassia figlia di Ciro, avevano aggredito la moglie e la figlia di Salvatore Donadeo ‘o puzzolent, esponente di punta del clan Mazzarella e all’epoca a capo del gruppo. La sua risposta non si fece attendere: quella stessa sera all’interno del negozio Patagraff in via Repubbliche Marinare 189, si erano presentate due persone armate di mazze da baseball e avevano devastato tutto il negozio. Alla polizia era arrivata la segnalazione di colpi di arma da fuco ma quando la volante del commissariato san Giovanni arrivò sul posto si trovò di fronte lo spettacolo di devastazione. Il negozio risultava essere di proprietà di Andrea Cunato e della moglie Immacolata Rinaldi, nipote del boss Ciro. La vendetta dei Mazzarella non si fermò lì: gli affiliati dei Mazzarella infatti si recarono presso il negozio di telefonia ‘2B Service srl’ e iniziarono a sfasciare tutto. Si trattava del negozio della nuora del boss ‘My way’.

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