Contro di lui l’accusa di associazione di stampo mafioso e il coinvolgimento in ben 27 episodi di estorsione. Nonostante questo quadro probatorio e le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia che indicano Roberto Alfio Maugeri come uomo di assoluta fiducia del boss di Caivano Antonio Angelino detto ‘Tibiuccio’, il tribunale del Riesame di Napoli, accogliendo le argomentazioni difensive del suo legale Dario Carmine Procentese, ha annullato per l’assenza di gravi indizi di colpevolezza l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico in relazione agli episodi estorsivi ha disposto l’annullamento in riferimento a tali delitti.
Il tribunale della libertà ha però confermato la misura cautelare relativamente all’imputazione del 416 bis. Contro di lui le dichiarazioni dell’altro reggente neopentito Giovanno Barra ‘o pazz’ con cui Maugeri fu arrestato ad inizio luglio: secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Dda partenopea, i due uomini avrebbero assunto ruoli apicali all’interno del clan camorristico, approfittando del vuoto di potere lasciato da Angelino, latitante poiché destinatario di un ordine di cattura. La loro attività si è contraddistinta per una sistematica attività estorsiva ai danni di imprenditori di Caivano, già inseriti in una lista nera tramandata di clan in clan, segno di una continuità criminale strutturata. Le vittime erano costrette a pagare il “pizzo” sotto minaccia, in un contesto di intimidazione mafiosa volto a mantenere il controllo economico e sociale del territorio.