Luigi Diano e Silvio Padrevita sono stati arrestati con l’accusa di essere i referenti del clan Amato-Pagano nelle piazze di spaccio nei Sette Palazzi, nello Chalet Bakù e nell’Oasi del Buon Pastore. Fondamentali per ricostruire il potere scissionista a Scampia sono state le dichiarazioni del pentito Salvatore Roselli, infatti, l‘ex ras Frizione ha ammesso di aver fatto parte del clan melitese e del suo ruolo nella gestione dello spaccio di droga a Scampia.
Le piazze di Scampia in mano al clan Amato-Pagano
Con l’espressione Sette Palazzi è indicata un’ampia area, a ridosso delle Vele di Scampia, situata tra via Tancredi Galimberti, via Oliviero Zuccarini e via Antonio Labriola. Invece lo Chalet Bakù è inglobato tra via Federico Fellini, via Pietro Germi e via Bakù.
Secondo l’indagine della Dda di Napoli e della Dia, il ras Diano sarebbe stato il referente nei quartieri Secondigliano e Scampia e delle piazze dei Sette Palazzi e nel Baku. Il 42enne avrebbe controllato il territorio e svolto anche un ruolo di raccordo con il gruppo di Mugnano.
Dunque Padrevita avrebbe affiancato Cicciotto Diano nella vendita delle sostanze stupefacente. Antonio Pandolfi avrebbe gestito le piazze dei Sette Palazzi e del Bakù, mentre Alessandro De Cicco avrebbe avuto in pugno lo spaccio, in successione, nelle zone dei Sette Palazzi, a Melito e a Mugnano.
Spaccio nelle 3 piazze a Scampia: catturati il capo e i fedelissimi