Il 27 settembre 2018 il reddito di cittadinanza è stato inserito nel Nodef, la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza.
Secondo gli annunci fatti da Luigi Di Maio, il reddito di cittadinanza potrebbe vedere la luce da marzo o aprile 2019.
Nei giorni precedenti grandi polemiche si erano scatenate intorno al tetto del deficit da fissare. Il ministro Tria voleva mantenerla al di sotto dell’1,9 per cento, mentre i Di Maio e Salvini hanno insistito per portarla al 2,4 per cento.
Nella manovra sono stati inseriti i punti principali del contratto di governo firmato da Lega e M5S: il reddito di cittadinanza, il superamento della legge Fornero sulle pensioni e la flat tax, con un’aliquota al 15 per cento “per più di un milione di lavoratori” (la manovra punto per punto).
Reddito di cittadinanza: a chi spetta e i requisiti
L’assegno previsto copre fino a 780 euro mensili, in presenza di specifici requisiti.
Coloro che hanno un reddito pari a zero hanno diritto all’importo per intero, mentre per gli altri rappresenterà un’integrazione al reddito per raggiungere i 780 euro. La quota del reddito di cittadinanza cambia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Ad esempio in una famiglia con i genitori disoccupati e figli a carico il sussidio sale fino a 1.630 euro, per una famiglia con due genitori e un solo figlio la quota è di 1.014 euro.
Chi ha una casa di proprietà non ha diritto all’intera quota ma a questa viene detratta una quota definita “affitto imputato”, che ammonta a 380 euro.
I requisiti per accedere alla misura economica sono stringenti, e anche quelli per mantenerla nel tempo.
Se si è in possesso dei requisiti, si può fare domanda ai centri per l’impiego. Questi uffici gestiranno le richieste e monitoreranno la persistenza delle condizioni necessarie.
Per evitare che il reddito di cittadinanza si trasformi in un incentivo alla inoccupazione o al lavoro nero, i disoccupati dovranno iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare corsi di qualificazione professionale e non potranno rifiutare tre offerte di lavoro consecutive. Ecco i requisiti:
- Essere maggiorente (avere cioè più di 18 anni)
- Essere disoccupati o inoccupati
- Avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT
- Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.
- Essere residenti in Italia da almeno 10 anni
Reddito di cittadinanza: le regole da rispettare
Non solo, però perché una volta ottenuto il reddito di cittadinanza, sarà necessario rispettare alcune regole per mantenere il diritto a percepirlo, proprio per evitare che le persone decidano furbescamente di non lavorare o lavorare in nero al fine di percepire questa elargizione economica.
- I disoccupati, per poter conservare il reddito di cittadinanza, dovranno iscriversi a un centro per l’impiego
- Offrire circa 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili
- Sarà inoltre previsto frequentare corsi di qualificazione o riqualificazione professionale
- Comunicare tempestivamente ogni variazione di reddito
- Sarà obbligatorio accettare una delle prime tre offerte di lavoro pervenute.
- Effettuare la ricerca di un lavoro per almeno due ore al giorno
- Infine, è anche necessario non recedere da un contratto senza giusta causa due volte in un anno.
Il reddito di cittadinanza sarà erogato per massimo 3 anni a persona.