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Reddito di Contadinanza, proposta per riattivarlo in Campania: cosa prevede

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Non è soltanto un sostegno al reddito. Si tratta di un vero e proprio riconoscimento a un lavoro fondamentale per l’intera società e per la salute della terra. Così può essere definito il cosiddetto Reddito di Contadinanza, oggetto della nuova proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Slow Food Campania. L’illustrazione del progetto si è tenuta ieri, mercoledì 29 ottobre 2025, presso la Reggia di Portici – in provincia di Napoli – durante la settima edizione di Eruzioni del Gusto – un importante evento culturale, espositivo e di promozione dell’enogastronomia, della viticoltura e dell’enoturismo dei territori vulcanici della Regione Campania e delle altre aree vulcaniche del Paese, promosso dall’associazione culturale Oronero dalle scritture del fuoco.

In particolare, la proposta di legge è stata oggetto del panel Riconoscimento Contadino dell’anno. Dalla terra alla tavola, promosso dall’enogastronomo Fofò Ferriere, dal presidente di Slow Food Campania Patrizia Spigno e dal presidente di Oronero Carmine Maione. Inoltre, numerosi sono stati gli ospiti e i contadini che hanno preso parte all’evento. Infine, significative sono state le testimonianze di Carlin Petrini – fondatore di Slow Food – del Maestro Peppe Vessicchio e di vari altri relatori.

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Il Commissario regionale della CIA Campania Carmine Fusco: “Chi coltiva la terra nelle zone difficili non chiede elemosina, ma rispetto e dignità. Non possiamo non investire nel loro alto potenziale

Chi coltiva la terra nelle zone difficili non chiede elemosina, ma rispetto e dignità. Il Reddito di Contadinanza agricolo deve essere una misura di giustizia territoriale, per sostenere chi ogni giorno difende i nostri paesaggi e combatte lo spopolamento dei piccoli comuni“, ha commentato il Commissario regionale della CIA Campania Carmine Fusco, sintetizzando brevemente il contenuto della nuova proposta di legge. Secondo la CIA, infatti, lo sviluppo dell’agricoltura campana non può prescindere dalle filiere locali più forti e integrate. Non si può dunque non investire nel loro alto potenziale di leader sul territorio e nella loro capacità di instaurare e rafforzare importanti legami tra produttori e cittadini.

Successivamente, Fusco non ha mancato di esprimere riflessioni su tutti gli agricoltori che popolano le aree interne e montane della regione, sottolineando come si trattino di “persone che proteggono la biodiversità, prevengono il dissesto idrogeologico e tengono vive le nostre tradizioni rurali. Sono la spina dorsale delle aree interne e meritano di essere riconosciuti come una risorsa strategica per tutta la Campania”. In questo quadro, il Reddito di Contadinanza agricolo può rappresentare una misura strutturale per garantire loro una certa stabilità economica e sociale.

Dietro ogni campo coltivato c’è una storia di tenacia e amore per la terra

Infine, non potevano certo mancare riflessioni in merito alla cosiddetta agricoltura eroica, attiva principalmente nei territori più difficili e marginali. “Dietro ogni campo coltivato in montagna c’è una storia di tenacia e amore per la terra. La Regione deve esserci: deve riconoscere e premiare questo impegno“, ha evidenziato Fusco.

In ogni caso, il Reddito di Contadinanza agricolo non sarà certo l’unica proposta che la CIA Campania presenterà. Sarà infatti affiancato da una serie di altri pacchetti volti a valorizzare le filiere locali, supportare la sostenibilità ambientale, salvaguardare le aree interne e promuovere il ruolo dell’agricoltura in quanto motore di sviluppo e coesione sociale.

Con questo progetto vogliamo che l’agricoltura torni al centro delle politiche regionali. Riconoscere il lavoro dei contadini significa investire nel futuro della Campania, nella qualità della vita e nella salute di tutti i cittadini“, ha concluso Fusco.

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