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HomePoliticaRegionali, scoppia la pace nel campo largo, Cesaro Jr.: “L’ho perdonato”

Regionali, scoppia la pace nel campo largo, Cesaro Jr.: “L’ho perdonato”

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L’intesa c’è, lo scatto no. A Napoli, nella cornice liberty del Gambrinus dove il caffè profuma di storia e di politica, Roberto Fico presenta la lista “Casa riformista”. Tra i candidati c’è Armando Cesaro, figlio di Luigi, ex deputato di Forza Italia con una lunga scia giudiziaria alle spalle e fratelli condannati. Una compagnia non proprio in linea con la narrazione originaria del Movimento 5 Stelle, quello dei “mai con i vecchi sistemi”, delle piazze indignate e delle mani pulite.

Eppure, nella Campania che corre verso le urne, la realpolitik soffia nei corridoi come un vento inevitabile. Fico parla di alleanze, di “lavoro comune per realizzare progetti condivisi”, di spirito di squadra. Ma l’aria resta pesante. Perché il selfie collettivo, momento rituale dell’unità politica in campagna elettorale, questa volta non arriva. Cesaro è lì, poi non è più lì: risucchiato da telecamere e domande scomode, come in un gioco di prestigio che però non distrae nessuno.

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Domande inevitabili: perché questa alleanza? Perché oggi insieme, dopo che nel 2018 Fico definiva il padre “Gigino ’a purpetta” accusandolo di essere un peso per le istituzioni e legato al malaffare? La risposta è diplomatica, quasi chirurgica: Cesaro jr non ha condanne, è segretario del suo movimento, e “si lavora sui temi”.

Getta acqua sul fuoco anche lo stesso Armando Cesaro: “Ho perdonato, sono fatti di dieci anni fa. La responsabilità penale è personale, io sono stato già assolto con formula piena. Discorso chiuso”.

Fine della discussione, almeno nelle intenzioni.

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