venerdì, Agosto 15, 2025
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In ritiro come in caserma, le regole senza deroghe del generale Conte

Le premesse non erano quelle dell’ultimo giorno di scuola e manco del primo, ma in pochi immaginavano cosa fosse realmente il metodo Conte prima dell’inizio del ritiro di Dimaro.

Le immagini di calciatori stremati al termine degli allenamenti praticamente non fanno più notizia, così come la riservatezza voluta ed ottenuta dall’allenatore del Napoli che è riuscito a blindare buona parte delle fasi di preparazione senza urtare la suscettibilita delle centinaia di tifosi presenti in Trentino. L’ex selezionatore della Nazionale è, infatti, il più acclamato dal tifo azzurro, a cui si concede quotidianamente per firmare autografi e scambi di battute non prima però di aver messo in atto il collaudato ‘metodo’.

Sorrisi a ridosso degli spalti e smorfie di dolore e di fatica sul rettangolo di gioco: due rette parallele destinate a non incontrarsi mai perché per il tecnico salentino la via per il successo è fatta di sudore e didizione. Lavoro atletico e tattico in campo con una cura maniacali di quei particolari che poi fanno la differenza. Lo sa bene Gabriele Oriali di cui Conte si fida ciecamente e a cui chiede di fare come il professore in gita con gli studenti, o per restare in un’ottica che piace tanto all’ex Juventus ed Inter, come il sergente maggiore nell’Esercito. Al campione del mondo è affidato il compito di dare la buonanotte ai calciatori e soprattutto assicurarsi che ad una determinata ora spengano le luci e ripongano i telefonini, perché la notte è fatta per riposare dalle fatiche fisiche e mentali figlie del collaudato metodo del generale Antonio Conte.