Un’azione mirata e coordinata. E’ quella effettuata dagli uomini della squadra mobile di Roma e Napoli che hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico di tre rapinatori napoletani, specializzati nelle rapine di orologi di pregio ed autori di cinque episodi consumati nel 2019 nella Capitale. In particolare gli operatori
della sezione “Reati contro il Patrimonio”, che svolgono speciche indagini volte ad
identicare i soggetti che periodicamente si recano a Roma per “colpire” i possessori di
orologi di marca Rolex e di elevato valore, dopo aver svolto un’accurata attività di indagine,
effettuando servizi in strada con pattuglie a bordo di autovetture e moto disposte nelle zone maggiormente “battute” dai gruppi criminali, hanno individuato tre rapinatori provenienti dai Quartieri Spagnoli.
Al termine delle investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo
Reati contro il Patrimonio, è stato emesso un provvedimento restrittivo per i responsabili di
cinque episodi di rapina, tutti con precedenti specici, proprio per rapine di orologi di valore
commesse in varie zone d’Italia, identificati in Vincenzo Sammarco di 21 anni, A. S. di 26 anni e S.G. 36enne. Grazie ad accurate indagini è stato possibile ricostruire l’esatta dinamica di ben cinque rapine avvenute a Roma nei quartieri Prati, in Piazzale degli Eroi, in via Oslavia , in zona Borgo e Salario-Parioli e in via di Vigna Filonardi, nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e maggio del 2019. I rapinatori, che hanno asportato orologi dal valore complessivo di oltre 100mila euro, per portare a termine i “colpi” si servivano dell’ormai consolidata “tecnica dello specchietto”.
Sammarco attualmente è rinchiuso presso il carcere di Secondigliano in quanto colpito da provvedimento di fermo lo scorso 9 marzo, noticato da personale dell’Arma dei Carabinieri di Napoli, poiché responsabile dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco ai danni della Caserma “Pastrengo” sede del Comando Provinciale del capoluogo partenopeo dei carabinieri, avvenuta la notte tra sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo come ritorsione per l’uccisione del quindicenne Ugo Russo ad opera di un appartenente all’Arma.


