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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Tentò di strangolare l’agente penitenziaria, condannata la ‘Mantide’ di Casandrino

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Tentò di strangolare l’agente penitenziaria, condannata la ‘Mantide’ di Casandrino. Rosa della Corte è stata condanna a 13 anni di carcere. La 35enne di Casandrino è accusato aver cercato di strangolare con un laccio una poliziotta della penitenziaria nel carcere di Potenza, così come riportato da Il Quotidiano di Puglia. La sua storia è raccontata anche nel programma televisivo Storie Maledette, andato in onda in Rai.

LA STORIA DELLA MANTIDE DI CASANDRINO

Nel 2003 Rosa, soprannominata con la Mantide, uccise il fidanzato Salvatore Pollasto. Della Corte in seguito condannata a 18 anni di reclusione per la morte del militare degli Alpini. Il giovane ritrovato con i pantaloni abbassati. Nel agosto del 2014 approfittò un permesso premio per non rientrare nel carcere di Borgo San Nicola. Fu poi ritrovato ad Anzio, in compagnia di un ragazzo salentino.

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LA STORIA DELLA LETTERA DEL BOSS DI CAMORRA

Nella cella di Rosa fu ritrovata la lettera di un boss della camorra di Sant’Antimo. Dopo la scoperta della missiva venne trasferita nel penitenziario di Potenza, dove la cosiddetta Mantide tentò di strangolare l’agente penitenziaria. La difesa di Rosa è rappresentata dall’avvocato Carlo Gervasi che ha chiesto la derubricazione in lesioni gravi, il pubblico ministero la condanna 12 anni. Diventati 13 per il Tribunale di Potenza.

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