Un’altra inchiesta travolge la città di Giugliano. Stamattina nell’ambito di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania e gli Agenti della Polizia Metropolitana di Napoli hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di sei persone. Sono tutti residenti nel comune di Giugliano in Campania. Tra questi, quattro risultano essere dipendenti di una nota ditta torinese, la Teknoservice, incaricata dall’Amministrazione Comunale di Giugliano ella gestione dell’isola ecologica, sita in via Selva Piccola.
Le indagini – dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotte congiuntamente dalle due forze di polizia – hanno permesso di raccogliere diversi elementi indiziari nei confronti degli arrestati, in ordine alla commissione dei reati di cui agli articoli 314 e 319 del codice penale.
Scandalo Teknoservice a Giugliano
Si tratta di Gennaro Fusco, Francesco Guarino, Francesco Melodia, Pasquale Ferraro, Antonio Galdieri e Luigi Galdieri. (difesi dagli avvocati Avvocati Paolo De Angelis, Luigi Poziello e Raffaella Pennacchio).
Fusco, Guarino, Melodia e Ferraro sono i dipendenti della TEKNOSERVICE S.R.L., ditta affidataria dall’Amministrazione comunale di Giugliano di gestire l’isola ecologica sita alla via Selva Piccola del Comune di Giugliano. L’accusa è di essersi impossessati dei rifiuti nobili, avendo un intrinseco e residuale valore economico. Per esempio ferro, rame, ottone e acciaio nonché di materiali contenenti RAEE ed ancora di elettrodomestici dismessi quali lavatrice, aspirapolveri, TV, computer, batterie, caldaie depositati nei cassoni scarrabili allocati nell’isola ecologica e destinati allo smaltimento e venduti dietro compenso economico a altre due indagati, Antonio e Luigi Galdieri
Le indagini
Le attività svolte anche grazie all’ausilio di attività tecniche intercettive, nonché attraverso la visualizzazione e l’analisi delle immagini estrapolate da telecamere. Ricostruito il modus operandi e di cristallizzare più episodi che vedevano coinvolti gli operatori ecologici. Contattavano gli altri due indagati e, con l’utilizzo di linguaggio criptico, li informavano della presenza di rifiuti, utili, che venivano poi ceduti. Gli arrestati sono sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, in attesa di comparire davanti al Giudice.

