È tornato in libertà senza alcuna misura restrittiva Raffaele Paolo, 54 anni, noto come “’o Rockets”, grazie a una decisione del Tribunale del Riesame. Dopo soli 15 giorni trascorsi nel carcere di Poggioreale, l’uomo è potuto rientrare nella sua abitazione. In precedenza si trovava agli arresti domiciliari, misura interrotta in seguito all’arresto avvenuto il 7 maggio per una vecchia vicenda legata allo spaccio di stupefacenti. Ora, con il provvedimento favorevole, si è ripristinata la situazione precedente. Lo riporta Il Roma.
Determinante per l’esito positivo è stata la strategia difensiva dell’avvocato Raffaele Pucci, che ha evidenziato come la cocaina rinvenuta nell’abitazione potesse non appartenere al suo assistito. Sebbene il Riesame abbia accolto le sue tesi, si attendono ancora le motivazioni dettagliate della decisione. L’arresto risale a un’operazione della polizia condotta il 7 maggio scorso, durante un blitz in un appartamento nella zona delle Case della Reggia di Casoria, al confine con San Pietro a Patierno, dove furono sequestrate 35 dosi di cocaina.
Al momento del sequestro, Paolo era l’unica persona presente nell’immobile, sebbene non vi risultasse residente in modo stabile. Questo elemento ha reso più complesso il quadro accusatorio e ha offerto un importante spunto alla difesa. Per ora, l’uomo resta indagato, ma a piede libero.
Il suo nome non è nuovo alle cronache giudiziarie. Il precedente arresto risale al 20 dicembre 2022: in passato, Paolo è stato ritenuto vicino al boss Paolo Di Lauro, detto “Ciruzzo ‘o milionario”. In quell’occasione fu fermato a Napoli, dove sarebbe tornato per le festività natalizie dopo un periodo di latitanza. Era ricercato dal luglio di quell’anno per 14 episodi di spaccio tra Napoli e Portici.
La cattura avvenne in modo spettacolare: verso le 13:30, mentre si trovava in auto nei pressi dello “Chalet Bakù”, fu circondato da una decina di auto civetta in un’azione fulminea condotta dagli agenti del commissariato di Secondigliano e dalla Squadra Mobile della questura. Grazie a indagini mirate, anche di tipo tecnico, le forze dell’ordine riuscirono a individuarne con precisione la posizione.
Il periodo era già delicato per Paolo: poco prima era giunta la notizia del pentimento di un suo stretto familiare, coinvolto nell’inchiesta sul clan Raia e sulle minacce ai Notturno, dal quale lui si era ufficialmente dissociato. Figura molto nota nei circuiti criminali di Secondigliano, Paolo era stato precedentemente arrestato anche in un’operazione che aveva coinvolto Enrico D’Avanzo, detto “Enricuccio”, storico luogotenente del clan Di Lauro. Prima di darsi alla latitanza, era tornato nel suo quartiere dopo aver scontato una lunga condanna in carcere.