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mercoledì, Aprile 24, 2024
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‘Sciopero al contrario’ a Scampia, volontari ripuliscono il quartiere dal degrado

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Se le istituzioni non arrivano, allora ci pensano i cittadini di proprio pugno. È lo spirito dello “Sciopero al Contrario’’, iniziativa del Comitato Vele di Scampia, del cantiere 167 e del Comitato Disoccupati 167 per la pulizia del Lotto “M’’, rione interessato da un progetto di riqualificazione con l’abbattimento degli “ecomostri’’ e la riqualificazione del quarto edificio (la vela celeste dove saranno all’inizio alloggiate le persone non ancora assegnatarie di case per poi trasformarsi in uffici pubblici) così come sancito da una delibera dell’amministrazione comunale di Luigi de Magistris. Un modo immediato e concreto di combattere il degrado che residenti vivono ogni giorno ma che chi ha un ruolo di amministratore ancora troppe volte ignora. È questa, dicono gli organizzatori, «una iniziativa di lotta che mette al centro problematiche che hanno più facce: il diritto ad un’abitazione dignitosa, il diritto ad un ambiente salubre e non degradato, il diritto sancito dalla costituzione di un lavoro utile e dignitoso per tutti.

Le istituzioni nazionali e locali non offrono nulla di questo anche se sarebbe loro compito garantire questi principi costituzionali. Art. 1 diritto al Lavoro utile e dignitoso per tutti, Art. 47 per una casa dignitosa per ogni individuo; diritto alla salute e di un ambiente salubre per tutti i cittadini». Quindi, «da qui il popolo delle Vele dice: Vogliamo Tutto! e si mobilita per averlo; non aspettiamo più le istituzioni oramai decadenti, ma agiamo da nuove istituzioni, istituzioni che agiscono dal basso questa iniziativa prende esempio dall’esperienza del comitato Vele, che con la sua lotta trentennale impone alle amministrazioni centrali e locali un piano di fattibilità, elaborato nelle stanze del comitato vele, in coordinamento con il popolo delle vele. Quindi non aspettiamo le istituzioni, ma agiamo come Potere Popolare e non solo il lavoro c’è e ci organizziamo ripulendo gli spazi a verde abbandonati da decenni all’incuria, dove vivono e giocano i nostri bambini; pulendo le vele, vogliamo contestare questa amministrazione che tanto rivendica il piano di abbattimento di questi mostri in cui noi siamo costretti a vivere ma nel frattempo non fa nulla per renderli vivibili, perché noi ancora ci viviamo». La peculiarità della rigenerazione del posto consta nel fatto che proprio il Comitato Vele è stato protagonista della fase progettuale, i fondi sono quelli del Patto per Napoli messi a disposizione dal Governo, insieme all’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Napoli e la Facoltà di Architettura della Federico II.

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