Giovanni Mazzola è stato arrestato nel maxi blitz condotto contro i clan Russo e Licciardi. Si tratta di un candidato al consiglio comunale di Monteforte Irpino per il quale sono stati disposti i domiciliari. Insieme ad altri, il 38enne irpino è indagato per esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse attraverso la creazione di diverse reti di gioco online finalizzate alla raccolta abusiva di scommesse su eventi sportivi ed al gioco d’azzardo. Tutto sarebbe avvenuto attraverso la creazione di siti con estensione “.com”, non autorizzati dall’Agenzia Dogane e Monopoli, operanti su server esteri. Mazzola sarebbe uno dei gestori delle sub-agenzie dipendenti dall’Agenzia PJ Nola.
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“Apprendiamo con stupore e sgomento dal comunicato del Comando dei Carabinieri di Castello di Cisterna che un nostro candidato è stato raggiunto da una misura cautelare disposta dall’autorità giudiziaria per fatti risalenti nel tempo e non riconducibili al suo recente impegno politico. Tale vicenda giudiziaria ci ha profondamente amareggiato.
Con il massimo rispetto per le Istituzioni e per il prosieguo delle indagini in corso, confidiamo in un atto di responsabilità da parte dell’interessato affinché possa concentrare tutti i suoi sforzi nella propria difesa, mettendo da parte il proprio impegno elettorale.
Quale candidato Sindaco, dichiaro a gran voce che è necessario alzare le difese della comunità e per questo ringrazio le forze dell’ordine e la Magistratura, con cui collaboreremo sempre fattivamente, trovandoci sempre al loro fianco. Le recenti vicende giudiziarie dimostrano che chi fa politica, diversamente da quanto populisticamente si ritiene, corre rischi altissimi soprattutto in contesti ambientali difficili come il nostro.
Riguardo all’estraneità dei fatti contestati all’impegno elettorale in corso, riportiamo testualmente quanto dichiarato stamattina in conferenza stampa dal comando dei Carabinieri.
Alla domanda rivolta dalla giornalista:
D. “poi c’è un candidato al Comune di Monteforte Irpino che è un candidato alle elezioni attuali”
la risposta degli inquirenti è stata la seguente:
R. “c’è un candidato attuale che però all’epoca delle indagini non era un politico, non era un candidato e le condotte che gli sono state contestate non riguardano l’attività politica in nessun modo”.
Come chiarito dagli inquirenti, pertanto, i fatti contestati al candidato Giovanni Mazzola, nulla hanno a che vedere con lo svolgimento delle elezioni amministrative in corso e coinvolgono esclusivamente la sua sfera personale, pertanto, nessun eventuale tentativo di speculazione potrà avere successo. Ovviamente non potevo e non potevamo essere a conoscenza dei fatti oggetto di indagine oggi al vaglio della magistratura inquirente e tutt’ora ricoperti dal segreto. La politica, così come da noi interpretata, deve dare l’esempio e quindi in linea con i nostri principi di legalità e trasparenza, chiedo ai miei concittadini di considerare Giovanni Mazzola come non più facente parte della lista “È ORA”.
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