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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Licenziato il giorno dopo la morte, anche Napoli si mobilita per Sebastian

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Niente consegne. Bici e scooter fermi e braccia incrociate. A Firenze è il giorno delle mobilitazione dei rider che protestano per la morte del loro giovane collega Sebastian Galassi, il 26enne fiorentino che ha perso la vita la sera del primo ottobre in un incidente stradale durante una consegna.

Lo sciopero è stato proclamato dalle sigle sindacali fiorentine di CgilFilcams CgilFilt CgilNidil Cgil, con un presidio previsto alle 18 in piazza Sant’Ambrogio a Firenze. Un appello è stato anche rivolto ai cittadini: “Chiediamo di non ordinare e di partecipare al presidio. Non possiamo tollerare altri morti per una consegna”. Non sarà presente in piazza la famiglia di Sebastian: “è stata una fine troppo tragica è un momento terribile”, hanno fatto sapere i familiari. La richiesta principale dei rider è quella di maggiore sicurezza e tutele nel settore. Come spiegano i sindacati “la situazione relativa a questa professione, sul versante della sicurezza, è, a dir poco, intollerabile” visto il numero crescente di “incidenti gravi e mortali”: “Servono regole certe per il lavoro del rider a partire dall’applicazione vincolata di un contratto nazionale e di tutte le norme discendenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, compresa la responsabilità delle imprese”.

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“Gentile Sebastian, siamo spiacenti di doverti informare che il tuo account è stato disattivato per il mancato rispetto dei termini e delle condizioni”, recita così parte della mail inviata da Glovo al giovane rider morto dopo essere stato travolto da un’auto mentre effettuava una consegna. Di fatto l’azienda ha comunicato a Sebastian Galassi il licenziamento il giorno dopo la sua morte, un provvedimento preso probabilmente dopo alcune lamentele giunte da clienti insoddisfatti che non avevano ricevuto il proprio ordine. Ma il 26enne quelle consegne non ha potuto farle perché è morto proprio mentre svolgeva il suo lavoro.

La startup spagnola è prontamente intervenuta scusandosi per l’accaduto e spiegando che quel messaggio è stato inviato per errore e soprattutto in maniera automatica, così come racconta la zia di Sebastian. A casa Galassi il giorno dopo la morte del giovane rider è giunta infatti una telefonata di scuse proprio da parte degli uffici di Glovo: “Non ci sono parole. Ci hanno detto che è stato un errore – spiega Mirella Bilenchi – il suo account è stato sospeso per proteggere l’identità del suo profilo e quel messaggio è partito in automatico: hanno promesso di inviare un contributo per le spese del funerale”.

Anche a Napoli ci saranno manifestazioni di dissenso nei prossimi giorni da parte dei rider.

 

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