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sabato, Aprile 27, 2024
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Hotel sequestrati alla camorra tra Giugliano, Chiaiano, Melito, Casavatore e Napoli [VIDEO]

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Tra le attività commerciali utilizzate per il reimpiego dei patrimoni figurano cinque strutture alberghiere oggi sottoposte a vincolo patrimoniale. Si tratta di noti hotel ritenuti provento di attività illecite dei clan Di Lauro e Bocchetti: hotel Bolero a Chiaiano; il Fly Boutique Hotel in piazza Mercato a Napoli; il Martini Hotel a Casavatore; hotel La Palma a Melito  sulla Circumvallazione; Hotel Saint Luis a Giugliano.

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione a provvedimenti cautelari, personali e reali, nei confronti di alcuni storici fiancheggiatori dei clan Di Lauro e Bocchetti, procedendo alla restrizione, agli arresti domiciliari, di un soggetto e al sequestro patrimoniale di 5 strutture alberghiere, un autosalone e svariati conti correnti.

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Le attività di indagine – coordinate dai pm Stefania Castaldi e Henry John Woodcock – hanno messo a sistema un’ingente mole di investigazioni condotte nei confronti di diversi gruppi familiari, da cui sono emersi numerosi indizi e riscontri sul network imprenditoriale sfruttato dai clan per la ripulitura e il reinvestimento dei capitali illecitamente prodotti. Tra i soggetti colpiti dai provvedimenti, figura Pietro Virgilio (73 anni), alias «Pierino ‘o infermiere», affiliato al clan Di Lauro, con un passato da storico contrabbandiere di tabacchi lavorati esteri e oggi destinatario della misura detentiva agli arresti domiciliari. Nel suo periodo di maggiore espressione criminale, Virgilio era stato tra gli attori principali del commercio clandestino di bionde degli anni ‘90, accumulando un ingente patrimonio. A lui risulta riconducibile un’azienda di Casoria, attiva nel commercio di autoveicoli, sequestrata.

Carmine Acquavella, deceduto nel 2014, era, invece, affiliato al clan Bocchetti, di cui era diventato il tesoriere, curandone il riciclaggio dei proventi illeciti. Per il perseguimento dell’intento delinquenziale, questi si avvaleva del supporto sia di familiari che di conoscenti, tra cui la moglie, Concetta Solla, e i figli di quest’ultima.

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