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lunedì, Maggio 6, 2024
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Silenzio al Maradona, la Curva B vuole incontrare ADL: “Divieti inaccettabili, perché ci viene impedito di tifare?”

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In occasione del match dello scorso venerdì contro la Lazio, perso dal Napoli per 1-0, si è assistito ad un silenzio surreale sugli spalti del Maradona. Ai ragazzi di Spalletti è infatti mancata la solita irrefrenabile spinta del suo pubblico nonostante il campionato stellare condotto finora, e molti tra gli spettatori da casa hanno storto il naso, spiazzati da questo irreale silenzio.

Ma cos’è successo?

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Silenzio del pubblico al Maradona, il rappresentante della Curva B: “Divieti inaccettabili, vorremmo incontrare De Laurentiis”

Il silenzio sugli spalti del Maradona è stato dovuto al mancato ingresso di alcuni gruppi ultras del Napoli, in particolar modo ‘Area Nord’, ‘Area Sud’, ‘Secco Vive’ e ‘Fedayn’, a causa degli scontri che hanno interessato una piccola fetta della Curva A e degli Ultras 72 sull’autostrada A1, all’indirizzo degli ultras della Roma.

Risultato, divieto di trasferta per due mesi e di far entrare allo stadio bandiere, striscioni e coreografie. Ma, essendo gli Ultras 72 e quelli della Curva A possessori della tessera del tifoso, sono riusciti comunque ad entrare allo stadio. Tutto il resto dei gruppi organizzati, invece, fuori, senza poter sostenere la propria squadra in questa fase così concitata e sentita del campionato.

Ne ha parlato un rappresentante della Curva B, intercettato da Il Roma: “Se ci fossimo stati tutti noi delle Curve molto probabilmente la partita con la Lazio non l’avremmo persa. In questo momento storico per la nostra città vorremmo avere la possibilità di accompagnare il Napoli verso lo scudetto con delle coreografie uniche nel suo genere. Le vediamo su altri campi e ci danniamo perché noi siamo nettamente primi in classifica e ci viene vietato. Vorremmo incontrare De Laurentiis per mezzora e spiegargli il desiderio di gruppi che stanno per vincere un titolo dopo anni di sacrificio, di ore passate davanti al tribunale fallimentare, di amarezze per due stagioni di Serie C, di trasferte lontane. Siamo stati sempre presenti”.

L’ultras poi continua: “Il Maradona in silenzio a chi giova? Non si possono portare bandiere, striscioni e poi i laziali vengono da noi e lanciano petardi e fumogeni ferendo un ragazzo nel settore inferiore della Curva A. Siamo a caccia di un riscatto sportivo e anche sociale ed è giusto che esprimiamo la nostra fantasia. Stiamo raccogliendo ogni settimana delle quote minime per poter colorare il nostro stadio ma non è consentito. Arriviamo ai cancelli del campo e sembra Auschwitz. Vogliamo scrivere la storia assieme a questa squadra. Ce lo meritiamo per noi viviamo per la maglia azzurra. Perché accontentarsi di una sola festa quando ne possiamo fare tante nelle sfide casalinghe che mancano?”.

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