La stagione sportiva 2025 per Jannik Sinner è iniziata nel migliore dei modi. Il tennista numero 1 nel ranking ATP ha infatti ottenuto la vittoria nel primo Grande Slam dell’anno: l’Australian Open. Continua il momento d’oro per il tennista altoatesino che riesce nell’impresa di vincere il suo terzo Slam dopo la doppietta del 2024 (Australian Open e Us Open) a soli 23 anni.
La vittoria di Sinner
Sin dall’inizio degli Australian Open 2025 Sinner era considerato da molti il favorito per la vittoria finale nel torneo. Il suo percorso è stato comunque abbastanza intenso, con avversari di tutto rispetto come Jarry, Giron, Rune, De Minaur e Shelton. La finale contro Zverev è stato sicuramente il match più competitivo ma nonostante ciò Sinner ha vinto in tre set 6-3,7-6,6-3.
Sinner rinuncia al Quirinale
Dopo l’importantissima vittoria degli Australian Open 2025, Jannik Sinner ha deciso di non presentarsi al Quirinale ed incontrare quindi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La scelta secondo alcune voci sembra dovuta e consigliata dai suoi medici personali. Sinner infatti pare soffrire di un affaticamento dopo il grande sforzo sostenuto a Melbourne. A sostegno di questa tesi, vi è il fatto che il tennista altoatesino ha rinunciato al torneo di Rotterdam in programma dal 3 febbraio per recuperare a pieno le sue forze in vista del torneo di Doha in Qatar che inizierà il 17 febbraio. Già al termine degli Australian Open Sinner in merito alla sua presenza al Quirinale aveva dichiarato:”Non so ancora devo decidere”, a margine dello shooting fotografico con il trofeo. Per lui anche niente Sanremo, anche l’anno scorso rifiutò la proposta di Amadeus.
Il peso della sentenza doping
Nonostante la vittoria in Australia, l’umore di Sinner non è dei migliori. Sente il peso del caso doping che l’ha visto coinvolto. Infatti il Tas di Losanna dopo l’udienza del 16 e 17 aprile si esprimerà sul caso doping che coinvolge il miglior tennista del mondo. La Wada, oggi, è l’unico vero avversario che Sinner teme, dato che al contrario di quanto avviene in campo qui non può avere il pieno controllo della situazione
L’esito del ricorso che l’Agenzia mondiale antidoping ha presentato contro la mancata squalifica del numero uno decisa la scorsa estate dall’Itia (International Tennis Integrity Agency) dipende da tanti, probabilmente troppi, fattori. E quanto fatto dal nostro campione nei giorni che hanno preceduto il Masters 1000 di Indian Wells e il controllo antidoping del 10 marzo 2024, in cui è risultato positivo al Clostebol, rischia di avere un peso relativo.
La sentenza potrebbe viaggiare su altri binari, tra la rigida applicazione regolamentare (su cui c’è comunque molto da discutere) e la tentazione di infliggere al talento più cristallino che ci sia una punizione esemplare. È evidente però che tutto questo abbia poco a che fare con la giustizia. E il Tas, che sa di avere ora più che mai un mondo di appassionati che fremono per conoscere il destino del più grande di tutti, di certo non vorrà andare neanche mezzo centimetro oltre quello che dal punto di vista legale è più che chiaro e dovuto.