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Spara e uccide il ladro, indagata la guardia giurata per omicidio volontario ma è giallo sullla dinamica

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Restano ancora un mistero le dinamiche che hanno portato alla morte di Anton Ciurciumel, ragazzo di 24 anni sorpreso a rubare in un appartamento al civico 1004 di via Cassia, Roma. Secondo una prima ricostruzione, Ciurciumel non era solo quella sera ma è stato l’unico a morire durante la fuga.

Dinamiche diverse, troppo diverse

La morte di Ciurciumel resta un giallo a causa delle dinamiche diverse fornite prima dalla Procura di Roma, poi dallo stesso Antonio Micarelli, la guardia giurata che ha ucciso il presunto ladro mentre stava fuggendo dal condominio. Secondo il racconto fornito dal vigilantes, i quattro ladri, intenti a scappare, avrebbero minacciato l’uomo con tubi di ferro e piedi di porco e poi avrebbero provato ad investirlo con la loro auto. La procura però racconta un’altra versione. Quest’ultima infatti spiega che i ladri in realtà erano disarmati mentre il vigilante, in possesso di pistola, ha sparato ben 9 colpi prima di colpire col decimo la fronte Anton Ciurciumel. Il corpo del ragazzo è poi caduto inerme nel giardino del residence “l’Ulivo” rompendo anche diversi vasi.

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Antonio Micarelli inserito nel registro degli indagati

Dopo l’autopsia fatta sulla salma di Ciurciumel, si è capito che il colpo ha ucciso il rapinatore istantaneamente entrando dalla fronte e uscendo dalla nuca. Micarelli sostiene di aver agito secondo le norme che regolano la legittima difesa per difendersi, cercando di evitare una possibile indagine. A spezzare i suoi sogni è la sua stessa Procura che lo ha invece inserito nel registro degli indagati per omicidio volontario. In questi giorni la guardia giurata tornerà a raccontare la sua versione dei fatti e gli inquirenti proveranno a fare maggior luce sulla vicenda. 

Ciurciumel e Micarelli, le famiglie a confronto

La vicenda sembra non calmarsi ed è costantemente alimentata da feroci discussioni sui social sotto i profili di Ciurciumel. In questi giorni infatti il suo profilo TikTok è stato bersagliato dagli utenti dell’app. Sotto ogni suo video appaiono commenti di chi scrive una preghiera, chi festeggia, chi offende, chi ironizza e chi lo santifica. Questo atteggiamento di certo non aiuta a fare chiarezza né a calmare gli animi delle due famiglie. Quella di Micarelli si è limitata al silenzio, eccezione fatta per la figlia che ha descritto il padre come un “uomo coraggioso”. Non si è fatta mancare la risposta della famiglia Ciurciumel che è stata intervistata dalla giornalista Alice Martinelli delle Iene. I familiari di Anton sostengono la colpevolezza di Micarelli poiché il suo gesto di sparare ad Anton era volonatario e intento ad ucciderlo. Secondo la sorella e la madre: “Anton doveva pagare con 10, 20 anche 30 anni di carcere ma doveva tornare qui dai suoi figli. Mio figlio se è andato a rubare– interviene la mamma – ha sbagliato ma non doveva morire”. 

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