Continua il pressing sul governo per il Dpcm che vieta gli spostamenti sul territorio nazionale dal 21 dicembre al 6 gennaio e che prevede regole ancora più stringenti per il 25 e 26 dicembre e 1 gennaio.
Unione Province: concedere mobilità tra Comuni province
Eppure il pressing è concentrico. A partire dall’Unione delle province. «La nostra proposta è di una correzione alle ultime disposizioni sul Natale: concedere la possibilità di spostamenti tra Comuni all’interno della stessa provincia nelle giornate delle festività. Sarebbe una soluzione di buon senso, una mediazione tra sicurezza e umanità» chiede il Presidente dell’Unione delle Province, Michele De Pascale.
Salvini: governo accetti spostamenti entro 50 km
In pressing anche il leader della Lega Matteo Salvini, che incalza su twitter: «Stiamo cercando di convincere il governo a fare come in altri Paesi, per non dividere gli italiani. Il Natale non è un lusso per ricchi: sì alla prudenza, ma no alla prigione. Poter uscire dal proprio comune ad esempio entro un raggio di 50 km sarebbe una misura di buonsenso»
A Natale, per Santo Stefano, il 31 dicembre e il primo giorno del 2021 nessuno potrà spostarsi dai propri comuni. A confermarlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Di Martedì su La7, rispondendo a una domanda sull’eventuale revisione delle misure restrittive.
“Le misure sono queste e le confermiamo e le norme restano queste”, ha affermato. “In questa fase non possiamo permetterci spostamenti che non siano indispensabili e il messaggio del Governo vuole essere questo: nei giorni più caldi, dove c’è più rischio che salga la mobilità, chiediamo un sacrificio alle persone”.
“I dati li guarderemo sempre con grande attenzione ma le misure sono queste e le confermiamo: non cambieranno per il momento nè in un verso nè in un altro verso”, ha affermato Speranza. “Come sempre avviene – ha chiarito – le misure non si vedono giorno per giorno ma c’è bisogno di un tempo un po’ più lungo. Oggi ad esempio stiamo ancora vedendo i risultati della fase in cui in Italia c’erano molte zone rosse. C’è sempre un tempo in più che – ha concluso – bisogna aspettare”.
Durante le feste di Natale “in Italia si muovono quasi 15 milioni di italiani, quindi il livello di contatto tra le persone aumenta a dismisura. Se vogliamo evitare una terza ondata ce ne dobbiamo stare a casa. Anche io non andrò dalla mia famiglia in Campania”, ha detto, sempre oggi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo a Porta a Porta.
“Se rispettiamo tutti le regole non arriverà la terza ondata”, ha ribadito Di Maio. “Io lo so che gli anziani sono soli, ma è rischiosissimo”, ha avvertito il ministro. “Assisto ad un film già visto nella prima ondata: c’è una regola – quella che una regione passa da un colore ad un altro dopo un tot di giorni – e poi c’è qualcuno che si alza e vuole fare come vuole”, ha aggiunto Di Maio commentando a Porta a Porta la decisione del presidente dell’Abruzzo di passare da regione rossa ad arancione due giorni prima del previsto.
“Il problema non è la regione o il sindaco. Il problema è la tenuta dello Stato e dei precedenti che crei. Noi non siamo contenti di tenere chiusi i negozi o dire alle persone che non possono vedere i propri cari. Ma sappiamo qual è il costo e il costo sono migliaia di vite”, ha detto ancora il ministro.
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